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Lazio, Milinkovic: «Champions, quest'anno non giochiamocela all'ultima giornata»

Getty Images

Il serbo rilancia: «Quest'estate sapevo sarei rimasto. Ora puntiamo alla Coppa Italia»

ROMA - Sergej Milinkovic Savic, alla vigilia della gara contro il Milan a San Siro, ha parlato ai microfoni di Dazn. Il serbo, secondo Fabio Capello, sarebbe l'Ibrahimovic del centrocampo: «A me piace tanto Ibrahimovic, sia come giocatore che come persona, quindi questa definizione mi piace molto: forse ci assomigliamo per la struttura fisica, per la tecnica. E poi in area salto come lui».

IBRA E IL BASKET - Se lo svedese ha trasposto alcuni concetti del taekwondo nel suo modo di giocare a calcio, Milinkovic ha fatto lo stesso partendo dalla pallacanestro: «Dal basket ho preso in prestito lo stacco, il momento in cui saltare per andare a prendere la palla nel gioco aereo». Quindi il quintetto base biancoceleste sarebbe: «In fase offensiva è importante solo una cosa, fare gol: Leiva ovviamente è il playmaker, io e Luis mezzali mentre il Tucu va un po' dove vuole, tra le linee. Ciro sta alto, a lui si chiede di dare sempre profondità alla squadra, giochiamo tanto su di lui. L'azione del gol contro l'Inter, ad esempio, è iniziata da dietro, a destra. Dopo qualche passaggio ho cambiato il gioco a sinistra per Luis: ha fatto la finta che fa sempre a rientrare, visto che lo conosco molto bene sapevo dove l'avrebbe messa e mi sono trovato al posto giusto. Ecco, quello è "il momento" che ho imparato a sentire grazie al basket. Nelle due partite dopo la vittoria a San Siro non abbiamo giocato come volevamo, però daremo tutto per arrivare al quarto posto. L'anno scorso abbiamo vinto la Supercoppa, abbiamo giocato e vinto tante gare, ma abbiamo sbagliato l'ultima partita: quest'anno dobbiamo chiudere prima, non possiamo aspettare l'ultima occasione».

SVOLTA STAGIONALE - Il primo match in cui è partito titolare questo quintetto è stato un momento fondamentale per Milinkovic: «Lazio-Cagliari, quando ho segnato dopo tanto tempo. Mi mancava il gol, in quel momento mi sono lasciato dietro tante pressioni, avevano già iniziato a dire che segnavo poco... ma il motivo è anche che quest'anno gioco un po' più arretrato: per me non è importante segnare, ma dare sempre il massimo per far vincere la squadra. Il mio problema è che leggo tanto, ho passato un periodo veramente brutto, però avevo dalla mia parte i compagni, gli amici, la famiglia».

PASSATO E FUTURO - La scorsa estate, negli ultimi giorni di mercato, il suo nome è stato accostato a mezza Europa: «Ho letto quello che è uscito negli ultimi giorni, ma sapevo che sarei rimasto ed ero già concentrato sulla stagione con la Lazio. Adesso invece sono concentrato sulla Coppa Italia e sul campionato, per portare la Lazio all'obiettivo che inseguiamo da tanti anni».

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