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Diabolik, bruciata la panchina con le sciarpe. Risistemata subito

Il vento avrebbe fatto cadere le candele, poggiate lì vicino, generando le fiamme. Tutto poi è stato rimesso a nuovo

ROMA - La panchina del Parco degli Acquedotti, vicino alla quale lo scorso 7 agosto è stato ucciso il capo ultrà della Lazio, Fabrizio Piscitelli, in arte Diabolik, è bruciata nella notte. Con essa anche le bandiere, le sciarpe e gli altri omaggi che i tifosi della Lazio avevano lasciato nel ricordo del leader degli Irriducibili. Lo riporta Adnkronos. Secondo i vigili del fuoco e gli agenti della polizia, intervenuti poco dopo l'accaduto, l'incendio sarebbe nato a causa delle candele poggiate intorno alla panchina che, per il vento, sarebbero cadute generando le fiamme. Poi tutto è stato prontamente risistemato, la panchina ricomposta con sciarpe e fiori come era prima.

Diabolik, la Nord dell'Inter omaggia l'ultrà della Lazio

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