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Lazio, il sogno continua

La piccola svolta al campionato non l’ha data la Lazio, come si aspettavano tutti, ma il Verona che ha consentito all’Inter di mantenere il secondo posto e alla Juve di restare al comando con una partita di vantaggio su Conte e con quattro punti su Inzaghi, che stava per conquistare un altro successo nei minuti di recupero con Luis Alberto, il Mago che ha illuminato una battaglia fisica a tutto campo. La Lazio non è riuscita trovare l’uno-due vincente, ci ha provato dall’inizio alla fine sbattendo sempre sul muro alzato da Juric: non un catenaccio vecchia maniera, ma una difesa organizzata come fosse un’orchestra di capodanno. Nessuna stecca, nessun errore individuale, quasi tutti i duelli vinti con la forza e il coraggio: e spesso il Verona si è anche presentato nell’area biancoceleste, sfidando Strakosha e sfiorando un clamoroso successo. Il portiere albanese ha salvato la sua porta in avvio e poco prima del recupero: la sconfitta sarebbe stata una punizione clamorosa per la Lazio, alla quale resta comunque un parziale di dodici vittorie e due pareggi nelle ultime quattordici partite di campionato mentre la striscia positiva si è allungata fino a diciassette gare.

Una marcia da scudetto, lo dicono i numeri e anche le giocate dei campioni biancocelesti, che hanno attaccato con una intensità davvero importante. Anzi, da squadra importante. Luis Alberto è stato il più bravo, il più pericoloso, il più geniale dei contendenti: due pali clamorosi, il primo colpito con il portiere preso in contropiede e ormai battuto. E ancora due conclusioni a cui lo stesso Silvestri si è opposto con prodezze straordinarie. Nella serata in cui Caicedo e Immobile si sono persi tra Gunter, Kumbulla e Rrahmani, è salito in cattedra proprio lo spagnolo, talento di una categoria superiore che vale il prezzo del biglietto per le sue magìe: è la conferma che Inzaghi ha tante risorse in questo gruppo e che un pareggio all’inizio di febbraio non allontana un sogno. Paradossalmente è stata addirittura una partita che ha confermato, per personalità, qualità tecniche e coraggio, tutte le potenzialità della Lazio nella corsa-scudetto: le squalifi - che di Radu e Milinkovic penalizzeranno Inzaghi a Parma, domenica pomeriggio, quando Immobile e Acerbi scenderanno in campo con il peso della diffida, ma il tecnico ha il vantaggio - rispetto alla concorrenza - di aver già chiuso ieri sera i suoi impegni infrasettimanali. Dopo la trasferta in Emilia, ci sarà la sfi da contro l’Inter allo stadio Olimpico: quello sarà il vero crocevia della stagione biancoceleste, la grande notte della verità.

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