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Lazio, 4 anni di Inzaghi: un fiore di 'Primavera', ora il sogno scudetto

Il tecnico biancoceleste, il 3 aprile del 2016, sedeva sulla panchina della prima squadra dopo 3 trofei con i giovani. Ora batte record e non smette di sognare

ROMA - Prendere una Lazio brutta e sconfitta, appena dopo aver perso un derby, e renderla bella, vincente, apprezzata e “modello calcistico” è un’impresa incredibile. Se ci fosse una laurea in eccellenza del calcio, probabilmente, una ne avrebbe anche Simone Inzaghi. Il tecnico ha preso la squadra il 3 aprile del 2016. Nel calcio esiste la parola traghettatore: Inzaghino, l’ex attaccante dello scudetto del 2000, è il Caronte che porterà i biancocelesti sino all’estate. La squadra andrà poi a Marcelo Bielsa, il prescelto da Lotito e Tare per rifondare una squadra.

Il colpo di scena: vince la normalità

Marcelo Bielsa non arriva: un colpo di testa all’ultimo fa saltare la trattativa. Tutto è in perfetto stile Loco, come da soprannome del tecnico argentino. Così Lotito e Tare rimangono con le mani in mano: non resta che consegnare definitivamente la squadra a Simone Inzaghi. Mister normale, l’anti-Loco, che convince ed è amato da tutti. Perché Inzaghi ha questo più degli altri allenatori: la lazialità. I risultati, i paragoni con Maestrelli, i successi. Vince e convince: 3 trofei in 3 anni. Con la capacità, ed è qui forse il suo più grande merito, di valorizzare la squadra. Non solo dal punto di vista tecnico, ma anche da quello caratteriale. La Lazio diventa una famiglia, i tifosi sono tornati allo stadio, il club è visto come modello da tanti. Il merito? Della normalità vincente di Inzaghi: senza strafare, ma con impegno e lavoro, è diventato uno dei migliori allenatori.

Il sogno

Il 2020 è il suo anno: record di vittorie, il primo posto momentaneo, il sogno scudetto che, giornata dopo giornata, inizia a diventare sempre più vero. E poi la famiglia: fatta di una donna, Gaia, che lo ama alla follia pronta a regalargli un altro figlio. Adesso lo stop per un’emergenza sanitaria mondiale. Le riprese del film scudetto Lazio si spera siano solo rimandate. Al quarto anno da allenatore è arrivato a sfidare la Juventus per il tricolore dopo una cavalcata incredibile. Aveva iniziato dagli Allievi, poi in Primavera, Simone Inzaghi. Ha preso la Lazio nella stagione dei fiori, ad aprile, a pochi giorni dal suo 40esimo compleanno. Un momento spartiacque dal suo essere ragazzo-giocatore all’uomo-allenatore. Sempre con i colori biancocelesti nel destino.

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