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Lazio, l’ex Crespo: “A 18 anni orge e tanti soldi. Ma pensavo sempre al calcio”

L’argentino ha raccontato gli esordi: “Oggi i giovani pensano solo ai privilegi. Nel 2002 potevo andare al Real Madrid”

ROMA - Hernan Crespo è passato agli annali come uno dei più grandi attaccanti della storia del calcio. Dal River Plate, in cui debutta e inizia a segnare tanti gol, fino al grande salto in Italia. Prima al Parma, poi alla Lazio. Hernan, ai microfoni di Marca, ha ricordato i suoi inizi di carriera fatti di tanta passione e qualche eccesso: “Ho debuttato nel grande calcio a 18 anni e ho conosciuto mia moglie quando ne avevo 27. A casa non ho mai presentato una fidanzata. Ero single, famoso, giovane, avevo i soldi: tutti privilegi che sfruttai. Ho fatto tante cose, non mi sono mai fatto mancare nulla. Le orge? C’è poco da dire, c’erano sempre tante ragazze. Ma mi sono comunque concentrato sul calcio, a differenza dei giovani di oggi che pensano soprattutto alla fama, al denaro e alle donne".

Quasi al Real Madrid

Crespo arrivò alla Lazio nel 2000. Due anni dopo venne ceduto all’Inter, ma il suo futuro sembrava quasi certo al Real Madrid: “Giocavo con i biancocelesti e il Real doveva scegliere tra me e Ronaldo. Alla fine presero lui e diventai nerazzurro. Nel 2009 poi, al primo anno di Mourinho all’Inter, stava per accadere di nuovo. I Blancos mi cercarono ancora, ma mi offrivano solo sei mesi di contratto perché poi erano previste le elezioni. Ho detto no".

Nazionale

Al Mondiale di Corea e Giappone del 2002, la super Argentina che si era qualificata con ben quattro giornate di anticipo, va fuori subito ai gironi. Il ct è Marcelo Bielsa, è lui alla fine il volto della sconfitta dell’Albiceleste, incapace di gestire il reparto attaccanti impreziosito da Crespo e Batistuta: “Chiamava me e non Bati. Rimasi titolare sino all’ultimo allenamento, al primo match del Mondiale mise lui contro la Nigeria. Segnò, ma il nostro percorso nel girone finì male”.

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