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Giordano incorona Immobile: "Ciro, leggenda Lazio"

L'indimenticato bomber biancoceleste esalta il centravanti di Inzaghi: "Può raggiungere Piola e battere tutti i record"

Bruno Giordano, cosa pensa dei record di Immobile?
«Che dobbiamo aggiornarli di volta in volta. Quando Ciro si scatena, la Lazio diventa difficile da battere. Bisogna fargli i complimenti, lo diciamo da quattro o cinque anni. E’ merito suo e la squadra lo aiuta, quando si mette la maglia si trasforma, lo vedi libero di testa nel giocare. Gli riesce tutto, anche il gol su pallonetto a Verona. E poi è un grandissimo rigorista, quasi infallibile dagli undici metri».

Il paragone con Giordano, per certi gol di classe, può reggere?
«Paragoni è inutile farli, Ciro è un grande campione di questa epoca, ma il calcio è cambiato come regole e modo di giocare. Ai miei tempi, se ci penso, non c’era un secondo di recupero, ora ci sono anche 10-12 minuti di recupero, il Var è diventato fondamentale. E’ un altro modo di concepire il calcio, vale per tutti, non solo per Immobile. Oggi faccio fatica a vedere entrate toste e dure sugli attaccanti, erano all’ordine del giorno. Ciro è un grande campione, lo sarebbe stato anche se avesse giocato venti o trent’anni fa, magari segnando qualche gol in meno, perché si sarebbe trovato davanti gente come Vierchowod, Gentile o Bruscolotti».

E’ entrato nella storia della Lazio.
«Ha anche la possibilità, continuando così, di raggiungere Piola. Credo che Signori sia vicino. Appartiene alla storia di una società gloriosa, quando sei tra i primi quattro o cinque significa che hai fatto grandi cose. Ha già lasciato un segno. I tifosi cantavano “lode a te Bruno Giordano”. Ecco ora possiamo dire “lode a te, Ciro Immobile”. Solo questo si può dire».

Vincerà la Scarpa d’Oro?
«Ci sta, a Verona ha preso un grande slancio e ora c’è il Brescia. Se è quello visto nell’ultima partita, può battere tutti i record, diventare una leggenda e tra trent’anni lo racconterà».

Lo scudetto è un rimpianto?
«Il rimpianto è che si sia fermato il campionato, come rosa la Juve si fa preferire, lo sapevamo, con tre partite a settimana avrebbe avuto più possibilità. La Lazio aveva rinunciato all’Europa, lo stop ci ha danneggiato tanto, ma l’obiettivo Champions è stato raggiunto".

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