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Tamponi Lazio, il club pronto a difendersi: le mosse

Entro dieci giorni le richieste del procuratore Chiné. Tra un mese parte il processo

ROMA - “La Procura si sbaglia”, giura la Lazio nel caso tamponi. Ed è pronta a difendersi. Quando? Tra circa un mese, quando si aprirà il processo sportivo di primo grado. Il club rischia una penalizzazione (da quantificare), il tutto legato all’impiego di Immobile con il Torino e alla presenza di Djavan Anderson in panchina con la Juve. Ma non solo: anche alle mancate (o ritardate) comunicazioni alle Asl di 8 casi di positivi al Covid del gruppo squadra per le partite di Champions contro Bruges e Zenit.

Tamponi, la Lazio pronta a difendersi 

La difesa della Lazio si gioca su un punto cardine, come ammesso dall’avvocato Gentile: “Il laboratorio che fa le analisi deve informare le autorità sanitarie. La Asl informa il datore di lavoro, dunque la società”. E c’è anche un’altra situazione che il club biancoceleste è pronto a portare in tribunale. La Procura parla pure dei match Champions, ma su cui la Uefa non ha eccepito. La partita è aperta. Il procuratore Chiné, entro una decina di giorni, chiederà le sanzioni al Tribunale Federale. I tempi non saranno corti, la Lazio si sente tranquilla.

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