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Lazio, caso tamponi: si torna alla Corte federale della Figc

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Lazio, caso tamponi: si torna alla Corte federale della Figc ANSA

Nel pomeriggio si è discusso presso il Collegio di garanzia a sezioni unite: parzialmente accolti i ricorsi di Lotito e dei medici sociali

ROMA - Si è consumata nel pomeriggio, presso il Collegio di garanzia a sezioni unite, presieduto da Franco Frattini, la doppia udienza relativa al caso tamponi per il ricorso presentato dalla Lazio e dal suo presidente, Claudio Lotito, contro la Procura federale della Figc e per quello dei medici del club, Ivo Pulcini e Fabio Rodia. Il ricorso chiedeva la revisione della sentenza emessa dalla Corte d'appello federale che aveva comminato 12 mesi di inibizione al presidente e 200 mila euro di multa alla società. Circa un’ora e mezza di dibattito. "Contestiamo il fondamento logico-giuridico espressamente formulato dalla sentenza della Corte d'appello federale - ha dichiarato l'avvocato Romano Vaccarella, legale di Lotito - A fronte di un tampone positivo contro tre tamponi negativi e l'esame sierologico, doveva essere Lotito a dire a Immobile di chiudersi in casa? Ma dove è la responsabilità?".

Caso tamponi, la Figc insiste

Per la Figc, rappresentata dall'avvocato Viglione, la situazione rimane chiara: "Tutte le condotte di Lotito ci sono e sono rimaste senza risposta. Come possiamo dire che il presidente Lotito non abbia 'influito' nelle attività? C'è stata influenza: il calcio e la Figc, che non è strabica, sono ripartiti grazie ai protocolli, mentre qui è evidente che le regole non sono state rispettate". La Procura generale dello sport, rappresentata dall'avvocato Marco Ieradi, è dello stesso parere: "Sul mero dubbio di positività si deve attuare il protocollo a difesa del giocatore e delle persone a lui vicine. La sensazione è che si stia chiedendo la rideterminazione della pena, ma non si può. La salute é primaria, riteniamo che oggi non sia consentito il riesame e quindi la Procura propende per l'infondatezza dei ricorsi". Franco Frattini, presidente del Collegio, ha chiuso il dibattimento annunciando il dispositivo della sentenza "in serata".

Il verdetto: si torna alla Corte di appello federale della Figc

La Corte federale d'appello della Federcalcio dovrà rivalutare la misura delle sanzioni disposte nei confronti di Lotito e dei medici biancocelesti Ivo Pulcini e Fabio Rodia nell'ambito del procedimento sul caso tamponi. Lo ha deciso il Collegio di garanzia dello sport riunito a sezioni unite, al termine del dibattimento al Foro Italico. Pur respingendo nella sostanza il ricorso presentato dai ricorrenti, il Collegio presieduto da Franco Frattini ha accolto alcuni punti delle tesi difensive, disposto l'integrale compensazione delle spese del giudizio e soprattutto rinviato alla Corte d'appello federale la valutazione della misura delle sanzioni, che a questo punto potrebbero essere ridimensionate: Lotito, Pulcini e Rodia avevano ricevuto 12 mesi di inibizione ciascuno (per la Lazio 200 mila euro di ammenda), una sanzione che preclude al momento al presidente della Lazio ogni incarico federale.

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