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Sarri: "Lazio scarica. Ma noi gli unici a giocare dopo 61 ore..."

ANSA

Il tecnico analizza il brutto ko contro il Bologna e prova a guardare avanti: "Un match da dimenticare in fretta"

BOLOGNA - Una brutta batosta per la Lazio in un momento che sembrava positivo. Passo indietro al Dall'Ara, il Bologna passeggia e vince per 3-0. Maurizio Sarri, ai microfoni di Sky Sport, ha commentato amaro: “Siamo arrivati scarichi sotto tutti i punti di vista contro una squadra viva, cattiva. Scarichi non solo di fisico, ma anche mentalmente. Le secondo palle tutte del Bologna. Una partita da prendere in considerazione e da capire perché siamo arrivati così, ma anche da dimenticare velocemente. Quando sei stanco, è stanco tutto l’ambiente. Magazzinieri, fisioterapisti e la stanchezza arriva anche a chi ha giocato meno. È un discorso di mentalità e per stare a certi livelli devi essere sempre al meglio. La Lazio negli anni è stata spesso così: capace di fare dieci vittorie di fila e poi due punti in cinque match. Miglioriamo, ma questa partita non può essere un punto di riferimento”.

Sarri e il suo centrocampo

“I miei centrocampisti devono diventare totali e ora non lo sono. Difendono poco, portano palla al piede e diventare dei top dipende tutto da loro. L’impegno del giovedì? C’è qualche criticità, ma è giusto parlarne dentro lo spogliatoio e dentro la sede. Non è un problema enorme a fine settembre inizio ottobre. Siamo l’unica squadra in Europa che è andata a giocare dopo 61 ore, ma come ho detto ai ragazzi, bisogna fare una lotta contro la Lega perché non succeda più. Questo però, non deve essere un alibi. Siamo arrivati scarichi fin dall’inizio. La squadra oggi si è chiusa gli spazi da sola. Pochi movimenti senza palla e negli ultimi 30 metri diventava problematico. Il centrocampo del Napoli univa fisicità e tecnica, anche più portato al palleggio. Acerbi? Stavo dicendo in panchina, a 20 minuti dalla fine, che sarebbe arrivata un’espulsione. Ho visto una reazione di nervosismo e non giusta, succede quando ha la testa fra le nuvole, il rosso era nel copione della partita”.

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