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Luis Alberto si ricandida: è sempre re degli assist

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È salito a quota sei, più di tutti nel club biancoceleste. In Serie A è secondo dietro a Barella e Calhanoglu. E Sarri valuta di farlo rigiocare  titolare a Venezia 
 

ROMA- I feticisti dell’assist sono rimasti folgorati dalla genialata di Luis Alberto. Zaccagni, in porta, ci è arrivato in carrozza e dopo il gol al Genoa ha ringraziato il Mago improvvisandosi sciuscià: gli ha lustrato le scarpette, la foto gira sui social. I geni del calcio, lo slogan vale sempre, non possono scendere a patti e certi cromosomi calcistici non possono essere previsti sulle lavagne. Luis Alberto convive con le sue nature, in campo sa essere dottor Jekyll e mister Hyde. Dopo quattro panchine di fila, dovute a scelte tattiche e obblighi clinici, ha sfornato due assist decisivi per chiudere la partita col Genoa (angolo parabolico e imbeccata volante). È salito a quota 6 assist, ne ha sfornati più di tutti seppure siano concentrati in tre partite (3 con lo Spezia, uno con l’Inter e due al Genoa). Solo Barella e Calhanoglu sono a 7.

La strategia di Sarri

Sarri venerdì ha parlato di Luis a fine partita, ha addolcito la pillola che lo spagnolo aveva dovuto ingioiare quando gli è stato comunicato che non avrebbe giocato: «A Luis Alberto - ha detto Mau - non manca niente. Gli ho chiesto movimenti diversi e si sta abituando a farli. Veniva da un problema muscolare che l’ha condizionato per dieci giorni, si era allenato pochissimo. La riflessione è che probabilmente non avrebbe fatto i novanta minuti per intero e averlo in panchina mi avrebbe consentito di sfruttarlo nel momento in cui la partita sarebbe calata di ritmo. Per lui era la soluzione ideale. In fase difensiva è migliorato tantissimo, è uno dei nostri giocatori che meglio interpreta questa fase andando avanti perché è sempre uno pronto a uscire in pressione. Pur non essendo un interditore riesce a darci una mano. Il tocco sul terzo gol è da giocatore vero, da giocatore che ha caratteristiche tecniche importanti». Luis Alberto a fine ottobre era riuscito a convincere Sarri, sembrava fuori contro la Fiorentina, spuntò in campo. A dicembre è stato Basic a insidiarlo fino a soffiargli spesso il posto. Luis si ricandida per Venezia, proverà a strappare una maglia dall’inizio. Inizialmente Sarri non concepiva la contemporanea presenza del Mago e di Milinkovic, ci sono voluti due mesi per convincersi a schierarli con continuità, contemporaneamente. Il rapporto con il Mago ha vissuto di alti (pochi) e bassi (molti), l’equilibrio si era raggiunto a fatica. E’ stato Luis, dopo varie frecciate dialettiche subite, a scuotersi e a tendere la mano, a proporsi diversamente tatticamente, rinunciando alle omissioni difensive.

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