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Lazio, Vecino prende il 5 e riparte con Sarri

Ecco l’ex Inter, sbocciato otto anni fa nell’Empoli di Mau: per il centrocampista visite mediche, test atletici e firma sul contratto triennale

ROMA - Eccolo, finalmente, il settimo acquisto estivo della Lazio. Ieri Matias Vecino si è presentato puntale in Paideia alle 8, in maglietta bianca e calzoncini corti neri. È stato accolto da qualche tifoso mattiniero rimasto in una Roma agostana praticamente deserta. Così, prima di entrare in clinica, l'uruguaiano si è fermato con i presenti per vari selfie e autografi su alcune maglie della Lazio.

Vecino è della Lazio: il comunicato ufficiale

Numero

Una prassi che ha aiutato anche a svelare in anteprima il numero scelto per questa esperienza biancoceleste: sarà il 5, che prenderà così il posto dell'8 (attualmente di Akpa Akpro) utilizzato nel corso dei suoi anni all'Inter e alla Fiorentina. Si tratta di un inedito per quanto riguarda le squadre di club in Italia, visto che al Cagliari aveva indossato il 27 e all'Empoli l'88, ma rappresenta comunque un numero importante per la sua carriera, dal momento che è quello vestito con la maglia della nazionale uruguaiana. Dopo aver "spoilerato" questo piccolo particolare, Vecino si è sottoposto alle visite di idoneità e successivamente è andato all'Isokinetic per la seconda fase di test, superati anche in questo caso senza problemi. A quel punto ha potuto mettere la firma sul contratto che lo ha legato alla Lazio per i prossimi tre anni, con ingaggio da 1,8 milioni.

Empoli

A Roma Matias ha ritrovato Maurizio Sarri, un aspetto decisivo nella sua scelta di attendere la chiamata del club biancoceleste nel corso delle ultime settimane, vissute ad allenarsi da svincolato (insieme a Caceres e Cavani) nel centro sportivo dell'Uruguay. I due tornano infatti a lavorare insieme a distanza di 8 stagioni da quella all'Empoli, un vero e proprio spartiacque per le loro carriere. All'epoca il classe 1991 aveva infatti 23 anni ed era arrivato in prestito dalla Fiorentina dopo un primo anno italiano vissuto a metà tra la maglia viola e quella del Cagliari, senza però trovare mai continuità. Quella l'ha ottenuta per la prima volta proprio con il Comandante in panchina, che lo ha posizionato sul centro-destra della mediana completata da Valdifiori e Croce. Un trio praticamente inamovibile, che a Empoli conoscono come una filastrocca, con il quale quella squadra neo-promossa è riuscita a conquistare un'agevole salvezza.

Carriere

È stato un punto di partenza per le carriere di entrambi, appunto, perché da allora hanno spiccato il volo. L'anno successivo l'allenatore è andato al Napoli, mentre l'uruguaiano è stato richiamato alla base dalla Fiorentina, che a quel punto aveva ormai scoperto le sue potenzialità del giocatore e lo ha messo al centro del suo progetto, tenendolo due anni prima della cessione all'Inter. Adesso, otto anni dopo quella salvezza in Toscana, le strade di Sarri e Vecino si incrociano di nuovo a Roma, con svariati titoli in più nei loro rispettivi curriculum e l'ambizione comune di arricchirli ulteriormente in questa esperienza romana. Il tecnico ha voluto fortemente l'ingaggio del suo ex allievo proprio per far crescere la qualità generale dell'organico. E la società lo ha accontentato, mettendolo sotto contratto e piazzando il settimo colpo dell'estate.

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