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Lazio, oro Immobile. Punta il club dei 200 gol

Il bomber biancoceleste continua la scalata. È salito a 183 reti in Serie A inizia a intravedere i recordman più prolifici: da Baggio in su

ROMA - Da bomber scalatore ha attaccato l’Everest dei record, il primato dei gol laziali di Piola (159). È arrivato in vetta e ha continuato a sfidarsi. Ciro Immobile non conosce sosta, ha ricominciato a scalare velocemente la cima dei cannonieri all time della serie A, sempre capitanata da Piola (290 gol), considerando il campionato 1945-46 a doppio girone. Non si sa dove può arrivare, Golden Ciro. Procede per partite e tappe. Segnando al Bologna ha centrato il colpo numero 183 in campionato, inizia a intravedere il club dei “200”, esclusiva dei cannonieri che hanno scollinato quota 199 colpi in A. Ciro punta a entrare a farne parte quest’anno. Baggio dista 22 reti, ha chiuso a 205 reti, Di Natale a 209, poi ci sono Altafini (216), Meazza (218), Nordahl (225), Totti (250) e re Piola (290).

Immobile, la collezione

É da Golden Gala, Immobile. Detentore di numeri da record, di primati riscritti, c’è sempre il suo nome nelle classifiche marcatori attuali, recenti e remote. E c’è sempre il suo nome in corsa per nuovi traguardi storici. Con la Lazio ha sempre segnato alla prima gara ufficiale, accade da 7 anni. In campionato ci è riuscito cinque volte di fila, nell’era dei tre punti ce l’avevano fatta solo Muzzi, Shevchenko e Muriel. Il fantastico Ciro è un bomber da pentathlon perché le sue partite non sono semplici partite. Corre, rincorre, attacca, difende, si moltiplica, s’infervora, ruggisce da capitano. Sui social spopolano le immagini di Lazio-Bologna: il boato dell’Olimpico al suo gol preceduto dall’impeto scatenato quando c’è stato da difendere le ragioni della squadra.

Lazio, il carattere di Immobile

Per anni la Lazio si è fatta trascinare da Ciro, forse quest’anno ha davvero iniziato ad incarnare lo spirito del suo capitano, può essere il salto di qualità mancante, invocato da tutti: «Meritavamo la vittoria, non per il gioco espresso ma per le difficoltà della partita. La squadra ha dimostrato carattere e fame, cose che finora ci erano mancate per fare il salto di qualità», è stato il compiacimento di Immobile. Vuole regalare gol, gioia e spettacolo ai laziali, sempre di più. E’ stato il primo a scommettere e a credere nel sarrismo, ne è diventato seguace in campo e sul mercato: «Faccio il mio lavoro dentro e fuori dal campo, poi è ovvio che ognuno vuole giocatori forti e se qualcuno mi chiede qualcosa dico la mia, ma non voglio intromettermi in cose che ancora non fanno parte del mio ruolo, anche se non so cosa farò quando smetterò», è stata un’altra confessione di domenica sera. Ciro è il capitano di una Lazio ringiovanita e che senza paura proverà a centrare di nuovo la Champions: «Obiettivi? Crescere e migliorare. L’anno scorso siamo arrivati quinti nonostante le problematiche del cambio modulo. Quest’anno alibi zero, sono arrivati tanti giocatori, tutti forti e che credono nel progetto. Li abbiamo fatti sentire a casa come sempre. Ci sono ottime potenzialità, manca solo il famoso salto di qualità». I gol e i record di Ciro, questo è il bello della sua leadership, sono il mezzo per far diventare più grande la Lazio. Ad altezza delle sue scalate, dei suoi salti in alto, nella storia e nel futuro.

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