La Lazio s’impenna. Due vittorie contro Feyenoord e Verona, è caccia alla terza contro il Midtjylland. Il tris di successi a Sarri non è mai riuscito da quando è al comando. Sarà banale come record, tant’è. Il tentativo in corso è il più concretizzabile. Quest’anno, se non c’è l’imbarazzo della scelta, cosa che spesso non c’è stata, poco ci manca. Mau ha una rosa più ampia, mescola gioco, giocatori e giocate. La vecchia Lazio lo tradiva troppo spesso, finora non è mai successo e non deve accadere proprio in questa settimana, può essere una rampa di lancio. Il Midtjylland per fare l’en plein in Europa (due vittorie su due), la Cremonese per bissare la vittoria sul Verona e tenere il ritmo Champions.
Sarri è riuscito a perfezionare i suoi tenori (Immobile, Milinkovic, Luis Alberto) in modo tale che possano reagire a qualsiasi squilibrio ed è riuscito a rimpicciolire il burrone esistente tra fase difensiva e offensiva. Ci è riuscito alternando il torello ai contropiedi, il palleggio corto ai lanci lunghi e trasformando Luis Alberto in jolly. In campionato entra in corsa (2 da titolare, 4 subentri), sfrutta la freschezza, i suoi ricami diventano stordenti nel finale. In Europa è partito subito titolare. Luis è reduce da due gol di fila. Il primo al Feyenoord, il secondo al Verona subentrando.
La Lazio dei due maghi, Luis Alberto più Immobile, funziona dall’inizio o in corsa. E Sarri potrebbe riproporla giovedì. L’allenamento di rifinitura sarà più indicativo, prima vanno sciolti i nodi Pedro, Zaccagni e Cancellieri, tutti acciaccati, forse abili e arruolabili. Non è il caso di Lazzari, stirato, rientrerà dopo la sosta. La Lazio può farcela sia per la Champions, sia per andare il più avanti possibile in Europa. Con questo Milinkovic, altro mago, inamovibile in campionato, a riposo in Europa. Con questo “doppio” Luis Alberto e con questo Immobile. A patto che nessuno si astenga, dai gregari ai campioni, dalla cintola in su e in giù.