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Lazio-Atalanta, duello infinito: tutto quello che c’è da sapere sullo scontro Champions

Percorso parallelo dal 2016/17: si sono inseguite, rincorse e superate, ora devono entrare tra le prime quattro

ROMA - Da Inzaghi a Sarri non cambiano sostanza e concetto. E’ un duello infinito, dura da sette anni e proseguirà sino al 4 giugno, quando Lazio e/o Atalanta contano di guastare la festa della Roma e del Milan, entrando tra le prime quattro. L’Inter, a occhio, sembra destinata a prendere il largo. Domani la partita dell’Olimpico vale mezza Champions, non solo perché affrontare Gasperini equivale a una seduta dal dentista, come in passato ha sottolineato Mau. La Lazio, frenata dai pareggi con Fiorentina e Verona, ha bisogno di riprendere slancio e non pagare nei prossimi due turni (trasferta a Salerno) quanto ha già lasciato sul campo. L’Atalanta viene dal ko di Reggio Emilia e la freschezza garantita dagli innesti di Lookman e Hojlund non ha prodotto tangibili upgrade in classifica: meno 4 rispetto alla ventunesima giornata del passato campionato, quando era quarta e poi chiuse all’ottavo, restando fuori dall’Europa.

Distinzioni

Le comodità sono diverse. Gasp si gira verso la panchina e può scegliere gli attaccanti, fa turnover con Zapata e Muriel (domani sconta la squalifica). Sarri, senza Immobile, non entra in area di rigore. Lo 0-2 di Bergamo all’andata e il 4-0 al Milan, con Felipe mattatore, erano fumo negli occhi: se lasci le praterie, palleggi meglio e c’è meno bisogno del centravanti. Anche le percezioni sono differenti. L’Atalanta non sembra abbia ancora approfittato del vantaggio (indiscutibile) di giocare una sola partita a settimana, ma è abituata a lievitare nel girone di ritorno e fuori casa va fortissimo: ne ha vinte 6 e ne ha pareggiate 3, perdendone solo 2. La Lazio, dentro il frullatore di una piazza eternamente scontenta, è quarta con 7 punti in più rispetto alla passata stagione, quando alla ventunesima arrancava al sesto posto (ex aequo con Roma e Fiorentina) a meno 9 da Gasp, in zona Champions. Sarri ha anche incassato 22 gol in meno (17 contro 39) e il rendimento della difesa equivale a una garanzia di lungo termine. L’anno scorso, partite come le ultime due, le avrebbe perse. Quest’anno la Lazio tiene duro, magari si fa rimontare, ma quasi mai va sotto. I numeri si possono leggere in diverse direzioni.

Cammino

Il dato certo è l’equilibrio perenne con l’Atalanta di Gasperini. Un percorso parallelo, come su una pista di sci. A Bergamo hanno centrato tre volte la qualificazione Champions, a Formello solo una (con Inzaghi) mettendo in bacheca due Supercoppe e una Coppa Italia nel periodo compreso tra il 2016/17 e l’attuale stagione. C’è una distinzione da ricordare ai detrattori di Sarri, che dalla prossima settimana dovrà misurarsi e rivelare il proprio stato d’animo nei confronti della Conference. Lotito in Europa League è andato avanti solo due volte in diciotto anni e quando ha vinto la Coppa Italia, in campionato è sempre rimasto lontanissimo dalla vetta. Nel 2009 Rossi si piazzò decimo, nel 2013 Petkovic chiuse settimo e nel 2019 Inzaghi arrivò ottavo. Tra i panchinari di Simone figuravano Cataldi (attuale titolare), Badelj (altro che Marcos Antonio), Patric, Basta o Marusic, Caceres e Caicedo, più Pedro Neto (il Romero attuale). Sicuri che la Lazio attuale abbia una panchina ricca di alternative? Dietro a Immobile c’è il vuoto, eppure nel calcio delle cinque sostituzioni risolvono gli attaccanti di riserva. Sarri fa la differenza se entrano Pedro e Luis Alberto, gli altri danno una mano, ma non cambiano le partite. Giocatori ordinari.

Spareggio

Un anno fa all’Olimpico finì 0-0 e Gasp, in emergenza, organizzò un bel catenaccione, marcando Milinkovic con Scalvini, al debutto da titolare. L’Atalanta genera talenti, Lotito non ha mai investito sul settore giovanile e ne paga le conseguenze. La curiosità è legata al cammino degli ultimi sette anni in Serie A: 450 punti per la Lazio, 454 per la Dea, appena 4 di differenza. Si inseguono, si sorpassano. Un soffio. I precedenti, compresa Coppa Italia, dicono 5 vittorie a testa e 5 pareggi. Duello infinito. Domani chi scatta verso la Champions?

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