ROMA - I 199 gol di Ciro Immobile sanno parlare più forte delle parole. Mai, in tempi moderni, i tifosi della Lazio avevano visto strasegnare un solo uomo così tanto. È un’epoca laziale, è anche epica del calcio. Presto, magari stasera a Bologna, assisteremo al rituale trionfo di Ciro, primo giocatore della storia della Lazio a tagliare il traguardo dei 200 gol complessivi. In Serie A sono 165 con la Lazio e 197 totali: presto diventerà l’ottavo giocatore a riuscirci dopo Piola (290), Totti (250), Nordahl (225), Meazza (218), Altafini (216), Di Natale (209) e Baggio (205) considerando il campionato 1945-46 a doppio girone. Ciro si prepara a indossare nuovi lauri trionfali. Quasi un secolo più tardi di Silvio Piola, i tifosi biancocelesti hanno potuto testimoniare la sacralizzazione di questo bomber capace di far vivere il gol come emozione incessante. I centonovantanove gol sono una sequenza da narrare per generazioni: 165 segnati in A, 16 in Europa League, 10 in Coppa Italia, 5 in Champions, 2 in Supercoppa italiana, uno in Conference League. Le immagini hanno superato l’immaginazione: 150 gol segnati di destro, 27 di sinistro, 22 di testa, 57 su rigore, 190 da dentro l’area, 9 da fuori.
Immobile a caccia del record
Vai tranquillo, Ciro. Ci ha sempre messo un po’ a centrare ricorrenze simili. Era successo con i 100 gol, magari i 200 arriveranno subito. C’è l’occasione di Bologna prima del Feyenoord e del derby, dove ogni gol è colossale. Immobile riparte da Bologna, rigiocherà titolare in campionato dopo tre panchine (Milan, Sassuolo e Fiorentina) più la tribuna con l’Atalanta. A Bologna aveva esordito in A con la Juve, contro i rossoblù, nel marzo 2009, aveva 19 anni. Al Bologna ha segnato nove volte, solo contro cinque squadra ha firmato almeno 10 reti in A (Cagliari, Genoa, Sampdoria, Udinese e Verona). Ciro, uomo dei record, può diventare il terzo giocatore ad andare in doppia cifra contro sei o più squadre nell’era dei tre punti dopo Totti (10 squadre) e Di Natale (sette). La prossima sarà la 200ª rete con la Lazio, la 100ª in trasferta in Serie A. Fuori casa non colpisce da agosto contro il Lecce. Si è sbloccato contro la Fiorentina, non segna per due gare di fila in campionato da maggio (contro Lecce e Udinese).
Immobile, un primato assoluto
Di numeri se ne possono scrivere tanti. A Immobile va riconosciuto un merito su tutti, da quando è arrivato alla Lazio ha acceso una passione unitaria incarnando il sentimento che la Lazio ha di sé. Ma la Lazio, si sa, spesso è una terra inquieta. E’ capitato anche di dover assistere alla notizia incredibile di Ciro pronto a lasciare a gennaio trasformando tutti questi gol, tutte le belle parole e le promesse in un amore d’occasione. Non era possibile, non poteva essere. Immobile ha chiarito che rimarrà, sarà il tempo a chiarire il suo futuro. Chi lo ha combattuto e contestato in queste settimane, gli odiatori social in primis, presto non potrà fare altro che abbassare le insegne e tributare nuova fedeltà al capitano dei 200 gol. Come davanti al Cesare vittorioso.