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Senza Castellanos e Tavares non è Lazio

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Senza Castellanos e Tavares non è Lazio LAPRESSE
Leggi il commento sulla sconfitta dei biancocelesti contro il Bologna

A mezz’ora dalla fine Baroni ha gettato la spugna. Fuori Zaccagni e Isaksen, dentro Noslin e Tchaouna. Il migliore della sua squadra e il cecchino più probabile rimpiazzati dai due fiori del mercato da tempo appassiti. Come a dire: vabbeh, è andata, prendiamoci la grandinata e pensiamo al domani. Un domani assai ombroso, Torino, Atalanta, Roma e due sfide con il Bodø che a questo punto diventa da carne tenera a osso duro.  

Il Bologna si conferma squadra scintillante, confronto improponibile con questa Lazio spenta. Scavalca in classifica i romani, prende posto con prepotenza fra i candidati alla Champions.  

Squadra che vive una fase gioiosa quella di Italiano, con un centrocampo perfetto nelle due fasi: diga davanti alla difesa, scudo sui dirimpettai biancocelesti e inserimenti schematici. Con questa carica, l’autostima che lievita, la possibilità di giocare una volta a settimana, la Champions appena perduta può essere subito recuperata. La chance di Italiano si basa su basi concrete: la qualità di giocatori come Freuler, Ferguson, Odgaard, quella di Ndoye e Orsolini, la caparbietà del giovanissimo Castro che ha già convinto Scaloni a chiamarlo in Nazionale al posto di Castellanos. 

Già, il Taty. Manca più lui alla Lazio che Zuzzurro a Gaspare. Senza l’argentino la Lazio ha sempre stentato, figuriamoci ieri al Dall’Ara quando è sulle gambe. E Marusic non ha né il sinistro né la velocità di Tavares. I gestori della Lazio devono ancora spiegare perché privarsi di Pellegrini, sostituto naturale del portoghese. 
L’immagine iconica di questa partita a senso unico è Guendouzi che più volte si sbraccia con i compagni per invitarli a salire. E chi ce la fa... Nel primo tempo nessun tiro in porta, a cappotto già confezionato solo un palo di Zaccagni e una parata su Tchaouna. Lazio fiaccata dalla fatica di giovedì e incapace di liberarsi dal pressing feroce del Bologna. Sempre in due su Rovella e Guendouzi, una trappola che neanche Zelensky nello studio ovale con Trump e Vance.  

Impossibile non riandare ai sei gol presi dall’Inter nel dicembre scorso. La Lazio è una squadra immatura, che si esalta se la forma fisica e un avversario più mite del Bologna l’assistono. La rosa è insufficiente numericamente e qualitativamente per sostenere due competizioni. Le assenze di Taty e Tavares hanno pesato assai, girandosi verso la panchina Baroni non ha trovato possibili risolutori. 

Italiano e Baroni sono usciti dal campo abbracciati, sono stati compagni di squadra 27 anni fa nel Verona, oggi vivono la sospensione del campionato con animo diverso. Italiano non avrebbe voluto interrompere il momento magico, Baroni tira un sospirone. Forse più del quarto posto ora pensa all’Europa League. 

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