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Lazio, Tavares in un tunnel senza via d'uscita: ecco cosa accadrà contro l'Atalanta

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Lazio, Tavares in un tunnel senza via d'uscita: ecco cosa accadrà contro l'Atalanta LAPRESSE
Il portoghese non se l'è sentita di giocare contro il Torino: ha perso sicurezza dopo i tanti problemi fisci

ROMA Nu-no con il Torino, Nu-sì (si spera) con l’Atalanta. Dipenderà tutto da Tavares, dalle sensazioni che sentirà in questi giorni. Baroni lo ha detto, nelle sue scelte di formazione si confronta con i medici, ma anche con i diretti interessati. E prima della sfida con i granata le “vibes” del portoghese erano negative, tanto da non sentirsela di scendere in campo. A livello clinico è tutto ok, ma la sua è una struttura fisica da gestire al millesimo. Così, nonostante nella settimana che aveva preceduto il match all’Olimpico fosse sceso due volte in campo a Formello insieme al resto del gruppo, ha preferito alzare bandiera bianca, così da recuperare meglio e farsi trovare al top a Bergamo. Questo è l’obiettivo del portoghese, che lavorerà in questi giorni per testare i suoi muscoli e convincersi di essere pronto domenica per la Dea.  

I precedenti infortuni

In particolare “ascolterà” le reazioni degli adduttori che lo avevano fermato nel riscaldamento della partita con il Bologna prima della sosta, costringendolo anche a rispondere solo “pro-forma” alla convocazione del Portogallo, tornando indietro a Roma dopo essere stato visitato dai medici della selezione lusitana. Uno stop che di fatto lo ha tenuto out per poco meno di due settimane e che Nuno non vuole rendere qualcosa di più fastidioso. Per questo non ha voluto rischiare, per non incorrere in ricadute o nuove problematiche. Sono già troppe quelle con le quali ha dovuto confrontarsi da quando si è trasferito alla Lazio. La prima, addirittura, ancor prima di passare per la Capitale. Ad Auronzo, nell’amichevole con il Trapani venne mandato in campo da Baroni pochi giorni dopo il suo arrivo: il risultato fu una lesione ai flessori della coscia destra che gli fece saltare tutta la preparazione. In seguito, a novembre, aveva riportato una lesione alla coscia destra con il Portogallo. Altro infortunio a gennaio, trauma distrattivo all’adduttore sinistro rimediato nel match di Europa League con la Real Sociedad. Il 9 marzo, infine, aveva accusato un lieve affaticamento nella rifinitura della gara di campionato con l’Udinese, saltandola. Una lunga cartella clinica che impone prudenza e che per forza di cose ha fatto perdere sicurezza al terzino sinistro, che ha paura di rivivere gli spettri del passato. 

La gestione di Nuno Tavares

È sempre stato gestito in modo particolare il terzino portoghese, che nelle 20 presenze di campionato ha tenuto il campo per 90 minuti solamente in 7 circostanze. A maggior ragione per un giocatore con le sue caratteristiche, essere al top dal punto di vista fisico diventa una discriminante decisiva. Salvo colpi di scena, però, con l’Atalanta ci sarà. Gradualmente Baroni sta ritrovando tutti i suoi uomini, ma li vuole avere al 100% per poter contare su di loro, sia fisicamente che mentalmente. Soprattutto in un momento delicato come questo ha bisogno di gente in grado di lottare su ogni singolo pallone. Lo ha detto chiaramente nel suo sfogo post-partita di lunedì sera, lo ha ribadito anche a tutto lo spogliatoio. 

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