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Recupero Genoa-Lazio, Lotito dice no e chiede un altro rinvio: la lettera di protesta

Il presidente irritato per la gestione da parte della Lega, mentre la squadra vuole andare a San Pietro per rendere omaggio al defunto Papa Francesco: i dettagli

Lotito non ci sta. La Lazio non vuole giocare domani a Genova e ha chiesto alla Lega di Serie A “un confronto urgente” per trovare “una soluzione alternativa e condivisa”, rimodulando il calendario. L’obiettivo: spostare il recupero della partita con il Genoa, rinviata ieri a causa della scomparsa di Papa Francesco e fissata dagli uffici di via Rosellini per domani (ore 18,30) a Marassi.

Recupero con il Genoa, la lettera di protesta della Lazio

La lettera di protesta è stata firmata dal presidente del club biancoceleste e diramata intorno alle 20. È l’ultimo estremo tentativo per ottenere un’altra data e posticipare il recupero. Giornata lunghissima e non priva di tensioni istituzionali. Lotito non ha gradito (un eufemismo) il modo in cui ieri a Milano in cui è stata gestita la materia dei recuperi (alle 10,30 comunicati “a data da destinarsi” e alle 14,30 ufficializzati senza contatti con molte società che stavano rientrando) e ha deciso di esternare il suo dissenso, appoggiato sulla coincidenza degli eventi spirituali previsti a Roma nei prossimi giorni: domani si aprirà la camera ardente e la Lazio, portando squadra e tecnici, vuole rendere omaggio al Santo Padre. «La società desidera manifestare ufficialmente il proprio disappunto per la decisione unilaterale riguardante il recupero - si legge nella lettera inviata alla Lega, alla Figc e al Coni -. Questa scelta, comunicata senza preventiva consultazione con la nostra società, non tiene conto degli impegni istituzionali che coinvolgono direttamente il nostro club. La Lazio, squadra storica della Capitale, ha infatti espresso la volontà e il desiderio unanime di partecipare con una rappresentanza ufficiale al doveroso omaggio nei confronti di Sua Santità Papa Francesco previsto nello stesso giorno». La Lazio parla di “inopportuna sovrapposizione”, sollecitando di aprire di aprire con urgenza un nuovo tavolo.

Il rientro anticipato della squadra

La tensione era palpabile, via telefono, già alle 14,30. Lotito non sapeva niente, è stato preso in contropiede dal comunicato stampa con l’ufficialità dei recuperi della 33ª giornata. Baroni e la squadra da pochi minuti avevano raggiunto l’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova per anticipare il rientro a Roma e allenarsi. Stavano salendo sull’aereo, un charter Aeroitalia noleggiato in mattinata (al costo di 30.000 euro) e arrivato appositamente da Cagliari. Il volo post-partita, se si fosse giocato regolarmente, era previsto alle 22. La Lazio si è allenata a Formello intorno alle 18, subito dopo l’atterraggio a Fiumicino e un’ora di pullman per raggiungere il centro sportivo. Non proprio l’ideale per il tecnico e per i suoi giocatori, ma così è stato deciso. In alternativa il club sarebbe dovuto rimanere a Genova e trovare un campo per l’allenamento. Meglio rientrare e far dormire i giocatori a casa con le proprie famiglie, spezzando il ritiro iniziato a Pasqua.

Il piano del club biancoceleste

Ieri, meditando l’atto di protesta, la Lazio si è attivata per pianificare una nuova trasferta di emergenza nel caso in cui la Lega oggi non concedesse un’altra data. Allenamento previsto nel pomeriggio a Formello e partenza domani mattina da Fiumicino, con un altro charter, per tornare a Genova e accorciare al massimo i tempi della trasferta. Qualora già in mattinata dovessero maturare risposte negative, la Lazio proverebbe ad anticipare la partenza a questa sera.

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