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Lazio, Fabiani: "Nessun bavaglio a Baroni. Episodi sgradevoli e ignobili: è stata superata la decenza"

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Lazio, Fabiani: "Nessun bavaglio a Baroni. Episodi sgradevoli e ignobili: è stata superata la decenza"
Il direttore sportivo dei biancocelesti ha parlato nel postpartita a Empoli per un'ulteriore dura presa di posizione dopo i casi degli ultimi giorni

Nel postpartita di Empoli-Lazio non ha parlato Marco Baroni e nessun tesserato della Lazio: "Non è per mettere il bavaglio ai nostri tesserati o tecnico, ma vengo io per esprimere lo stato d'animo della Lazio a seguito di episodi sgradevoli, brutti e ignobili", ha spiegato il direttore sportivo dei biancocelesti, Angelo Fabiani.

Fabiani: "Registrato in maniera fraudolenta, oltrepassato il limite della decenza"

Fabiani è poi entrato nel dettaglio: "Vorrei parlare di calcio, le autorità competenti si occuperanno di quanto accaduto. Chi ci ascolta vuole parlare di calcio e non di aule di tribunale, ma quando si oltrepassa il limite, non c’è più la decenza e si può dire tutto e il suo contrario di tutto non va più bene. Specialmente se va a discapito della società, dei tifosi e della collettività. Non si può registrare il sottoscritto in maniera fraudolenta, carpendogli chissà quale notizia della quale non sono neanche a conoscenza per farne una forma di ricatto. Mi riferisco al falconiere (Juan Bernabé). Risponderà nelle sedi opportune di tutte quelle nefandezze che ha detto. Vive in Italia e non in Spagna. In Italia se un cittadino viene a conoscenza di un reato ha l’obbligo di andare dai carabinieri, dalla polizia o dagli organi preposti e di denunciare l'accaduto. Non è successo. Accade dopo tanti anni. A me è sembrato un tentativo di estorcere un qualcosa al presidente, come dire: "Io non dico stupidaggini, nefendezze, e tu mi riprendi a lavorare nella Lazio". Lui alla Lazio non verrà mai più a lavorare perché eticamente ha avuto un comportamento che va contro i principi della nostra società e dei nostri tifosi".
"Per quanto riguarda il presidente non devo difenderlo io. Ha già denunciato l'accaduto. Voi mi insegnate che si possono mettere insieme quattro o cinque telefonate diverse, assemblare alcuni concetti e farla diventare un'unica telefonata. Questo per minare che cosa? La serenità del nostro gruppo, del nostro mister, del nostro ambiente? Non lo possiamo tollerare. Mi assumo tutte le responsabilità, ma questi soggetti dovranno rispondere davanti a un tribunale".

Il comunicato della Lazio sulle accuse di Bernabé

Nella giornata di ieri, 3 maggio, la Lazio aveva diffuso il seguente comunicato ufficiale: "La S.S. Lazio, patrimonio collettivo della tifoseria biancoceleste, intende difendere con assoluta fermezza la propria immagine e integrità. Il Club ribadisce i propri valori fondanti e la storia ultracentenaria che lo rendono un simbolo sportivo e culturale. Ogni tentativo di intaccarne il buon nome sarà respinto vigorosamente, nell’interesse di tutti i sostenitori e della comunità romana che si riconoscono nei nostri colori.

La Società condanna con decisione le esternazioni diffamatorie e le velate accuse apparse in un video pubblicato nelle ultime ore dal sig. Juan Bernabé. Si tratta di un ex collaboratore già allontanato dal Club, che ha persino occupato abusivamente un immobile di proprietà della Società a Formello. Le dichiarazioni e le minacce di rivelare fantomatici “episodi interni” sono totalmente prive di fondamento e offendono ingiustificatamente l’onorabilità della S.S. Lazio. La Società non esiterà a tutelare la propria immagine in ogni sede opportuna contro chiunque tenti di infangarla con affermazioni false e strumentali.

Preoccupa fortemente la coincidenza temporale tra il video in questione e la recente diffusione non autorizzata di un video rubato contenente una conversazione privata del Presidente della Società. La S.S. Lazio rileva come questi episodi, a poche ore di distanza l’uno dall’altro, possano far parte di un disegno orchestrato con l’obiettivo di destabilizzare l’ambiente biancoceleste in un momento cruciale della stagione. Un attacco coordinato di tale natura, volto a minare la serenità del Club, dei suoi dirigenti e della squadra, viene ritenuto un fatto di estrema gravità.

La Società rassicura tifosi e tesserati di aver già presentato formale denuncia alle autorità competenti. Si chiede di fare piena luce su questi accadimenti e di verificare l’eventuale esistenza di una vera e propria “cabina di regia” dietro tali tentativi di destabilizzazione. La S.S. Lazio confida nell’operato della Magistratura e delle forze dell’ordine affinché vengano individuati al più presto i responsabili di questi attacchi mediatici coordinati. In parallelo, il Club continuerà a mantenere la massima vigilanza interna per prevenire e contrastare qualsiasi ulteriore azione lesiva della propria reputazione.

L’intera famiglia biancoceleste – dai calciatori, allo staff tecnico e dirigenziale, fino ai nostri tifosi – rimane unita e concentrata esclusivamente sugli obiettivi sportivi. Ogni tentativo di distrarre o indebolire il gruppo sarà fermamente respinto. In questo momento decisivo della stagione, la Società e i suoi sostenitori fanno quadrato attorno alla squadra: tutti insieme sosterremo i nostri calciatori impegnati nella conquista di importanti traguardi. L’unità di intenti, la fiducia reciproca e la determinazione condivisa saranno la risposta più forte a qualunque attacco esterno e il motore per raggiungere i risultati che la squadra con il duro lavoro ha dimostrato di meritare. Ora la testa ad Empoli!"

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