La porta girevole della Lazio è una porta che include ed esclude. Ci sono passati Mandas e Provedel, entrando ed uscendo dalla squadra. La gestione rotatoria scelta da Baroni è diventata un gran vortice che ha accontentato e scontentato tutti e due in tempi diversi. Ne è nata una sfida vorticosa, emotiva, che ha creato competizione e confusione. Lo stesso Baroni non è più riuscito a tenere fede alle gerarchie decise a inizio anno, alla gestione equiparata e alle parole dette pubblicamente. Si è passati da «Provedel è il nostro portiere titolare» a «ho due portieri forti, che stanno bene» fino a «non c’è un problema Provedel-Mandas, ho detto che Mandas ha avuto un comportamento sempre dedito alla squadra e lo sta avendo anche Provedel» dopo la titolarità riconcessa al greco. La staffetta all’inizio è stata organizzata senza intaccare gli equilibri, senza illudere e disilludere. Poi, di colpo, sparigliando scale di valori e ordine di gestione.
Il futuro
Mandas chiuderà la stagione da titolare dopo un’escalation che l’ha portato dal rinnovo di marzo al rilancio in porta. Provedel chiuderà in panchina, costretto a vivere una sensazione nuova, lui che il rinnovo l’ha firmato un anno fa (scadenza 2027), da allora è come se avesse dovuto ingoiare rospi. Tutto della loro gestione è rinviato ai prossimi mesi, quando il mercato aprirà e si valuteranno eventuali offerte. E’ il caso di Mandas, può riceverne dall’estero, c’erano stati interessamenti già la scorsa estate, i più incalzanti dalla Premier. Ha 23 anni ed è normale che ambisca a giocare sempre da titolare, ha dimostrato di avere personalità e colpo d’occhio, anche dei difetti da smussare, è normale per un ragazzo così giovane. Gli sono stati perdonati di più per l’età. Provedel, all’apice della carriera, dopo l’elezione a miglior portiere della Serie A, ha scelto di rifirmare con la Lazio per chiudere la carriera in biancoceleste e non ha cambiato idea dopo gli ultimi accadimenti. Ha scomodato paragoni storici, record e ricordi con le sue imprese, oggi ha 31 anni e il contratto si chiuderà quando ne avrà 33. Guadagna 2 milioni e passa, l’ingaggio basta e avanza per ritenerlo blindato. Non gli sono stati perdonati momenti di incertezza, superati con slancio. Non è bastato. Il valzer che coinvolgerà i portieri della A è impronosticabile, ma più che con i movimenti i calcoli vanno fatti con le quotazioni di mercato e il borsino degli ingaggi. Due aspetti che spingono ancora di più Provedel alla permanenza. Ha un ingaggio che in pochi possono riconoscere. Al di là degli aspetti economici ha sempre detto di aver trovato nella Lazio e a Roma la giusta dimensione per la sua vita di portiere e uomo.
Il dualismo
La Lazio ha sì bisogno di due portieri veri, ma un dualismo come quello di quest’anno, diventato tormentone, non è facilmente sostenibile per nessuno. Sarà uno dei punti che verranno discussi durante il vertice società-tecnico. Mandas ha tre partite per tenersi il ruolo di numero uno. Provedel si tiene pronto a riprenderselo.