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Lazio, il piano anti-Inter: Pedro si scalda per giocare a San Siro

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Lazio, il piano anti-Inter: Pedro si scalda per giocare a San Siro LAPRESSE

Lo spagnolo nel trio, insieme Taty e Dia, spera nel rientro: Baroni deve sostituire Zaccagni e Pellegrini  

Il solito attorcigliamento del destino. Per rendere ancora più ingarbugliato il finale, e caotica la partita di San Siro, è successo che l’Inter è andata a meno uno dal Napoli e che Inter-Lazio è diventata un doppio crocevia: Champions, Europa o niente per la Lazio, scudetto o no per i nerazzurri. «Ce la giocheremo fino alla fine. La squadra c’è ed è viva», le parole di Baroni dopo il pareggio con la Juve. Ha detto di essersi messo un «casco in testa» per parare colpi, diretti o trasversali, che sente arrivare addosso. Deve guardarsi anche dagli ex della Lazio. Il primo, Tudor, suo predecessore a Roma, gli ha rotto le uova nel paniere. Ora si trova a sfidare Inzaghi, non più concentrato solo sulla finale di Monaco. Stando alla classifica, agli incroci finali, agli scontri diretti e a tutti i calcoli immaginabili, bisogna avere parecchia fede per immaginare la Lazio in pole per il quarto posto. Ma finché è possibile bisogna crederci.  

Lazio, il piano per la sfida all’Inter 

Alle 11, dopo due giorni di riposo, scatterà il piano anti-Inter. Baroni deve pensare ai sostituti di Zaccagni e Pellegrini, entrambi squalificati, sono stati fatali i gialli beccati sabato, erano in diffida. Il capitano, fiaccato da stanchezza, problemi fisici e botte ricevute per tutto l’anno, può essere rimpiazzato da Pedro, vice di lusso. L’alternativa sarebbe Noslin, sempre più versione meteora. Va cambiata tutta la catena di sinistra vista l’assenza di Pellegrini. Baroni riavrà Hysaj, che la squalifica l’ha scontata. Può sempre adattare Marusic rilanciando Lazzari a destra, protagonista nel finale con i bianconeri. In questo caso Hysaj si terrebbe pronto in corsa. Ci sarebbe Tavares, per ora in spirito, anche contro la Juve è rimasto fuori nonostante gli allenamenti dei giorni precedenti. I due posti del centrocampo sono esclusiva di Guendouzi e Rovella, per quanto stanchi, per non dire stravolti dopo una stagione lunghissima. Nicolò sabato s’era infuriato al cambio con Vecino, prima alternativa in mezzo. Va completato il trio che scorta Taty: Pedro a sinistra, Dia spera di riprendersi il posto al centro, Isaksen a destra, anche lui era uscito rabbuiato. Il senegalese era stato soppiantato da Dele-Bashiru contro la Juve, scelta tecnico-tattica che Baroni ha spiegato a caldo: «Loro avevano Locatelli, è uno che allunga, credevo che nella corsa Dele-Bashiru potesse vincere i duelli tanto è vero che per un paio di volte non è arrivato in porta per poco».  

Le trasferte dei biancocelesti 

La Lazio deve centrare un’impresa per restare in corsa Champions fino alla fine, sapendo che serviranno incastri particolari per arrivarci. Innanzitutto deve preparare due partite per vincerle (l’ultima col Lecce), con gli altri risultati i calcoli sono ancora più improbabili. Baroni ha registrato 11 vittorie in trasferta quest’anno in campionato, il record è di Inzaghi, ne ha contate 12 nel 2017-18. Con una vittoria domenica, il record verrebbe eguagliato. Fuori casa la Lazio ha avuto un rendimento migliore rispetto a quello casalingo, guastato negli ultimi mesi: una sola vittoria nelle ultime undici partite, quella col Monza del 9 febbraio. Prima ancora quella ottenuta contro il Bologna a fine novembre. Ogni storia e ogni destino di questo finale di campionato s’intrecciano con Inter-Lazio. Una certa cosa può farne accadere un’altra. Vale per Baroni, vale per Inzaghi. Dentro un finale thriller. 

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