Il Napoli si affida ancora a Marco Baroni. 35 anni fa, da giocatore e difensore degli azzurri di Maradona e Careca, l’attuale allenatore della Lazio siglò la rete decisiva per il secondo scudetto dei partenopei. Era il 29 aprile 1990, l’avversario era proprio la Lazio. Domani, alla guida dei biancocelesti, Baroni può di nuovo fare un regalo enorme al Napoli. Gli uomini di Antonio Conte sanno di dover pensare solo a loro stessi e alla delicata trasferta di Parma, ma è chiaro che un occhio andrà anche a San Siro, dove sperano in buone notizie dal big match tra Inter e Lazio.
Baroni insegue la quarta vittoria di fila in trasferta
Una storia di destini incrociati, quindi, in cui Baroni si ritrova ancora una volta a fare da giudice di un campionato. D’altronde, anche le motivazioni della Lazio sono a mille, in vista della trasferta meneghina di domani sera. I biancocelesti, infatti, si ritrovano a pari punti con la Juventus, quarta, e devono assolutamente prendersi il bottino pieno e sperare in un passo falso dei biancocelesti per poter coltivare fino all’ultimo il sogno di centrare la qualificazione in Champions. I numeri in trasferta sono buoni: sei vittorie nelle ultime otto partite di campionato giocate lontano dall’Olimpico, di cui tre consecutive. L’avversario è di quelli complicati da battere, ma la Lazio non può fare calcoli e deve dare tutto per tentare l’impresa.
Lazio a Milano senza Zaccagni
A rendere ancora più arduo il compito dei capitolini sono le assenze. A Milano, infatti, non ci sarà Pellegrini ma soprattutto non ci sarà Zaccagni, entrambi out per squalifica. L’assenza del capitano biancoceleste è una brutta notizia per Baroni. Il 10 della Lazio ha già risolto due trasferte in questo 2025, quella di Cagliari e quella proprio a San Siro, ma contro il Milan. Zaccagni non potrà ripetersi a Milano, ma in questi giorni ha fatto sentire la propria vicinanza alla squadra anche a parole, ribadendo quanto crede nella possibilità di raggiungere il quarto posto. La Lazio sogna l’impresa, il Napoli sta a guardare. Sperando che, come nella primavera di 35 anni fa, Baroni possa fargli ancora un grosso regalo.