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L’ex Lazio Juan Bernabé adotta un boa dopo l’aquila Olympia: “Si chiama Pamela come la Anderson”

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L’ex Lazio Juan Bernabé adotta un boa dopo l’aquila Olympia: “Si chiama Pamela come la Anderson”

Licenziato per l’operazione al pene mostrata sui social, lo spagnolo continua a far discutere: i dettagli  

Juan Bernabé continua a far discutere. Il falconerie, ex Lazio, licenziato dal presidente Lotito dopo l’operazione al pene mostrata sui social, ha adottato un boa constrictor albino. Il video del serpente è diventato virale su Instragram per il nome dato all’animale. Del resto, “si chiama Pamela perché mi piaceva tanto Pamela Anderson”, ha detto lo spagnolo. L’attrice americana, icona negli Anni 90, è diventata famosa in Italia con la serie tv Baywatch.   

Lazio, Bernabé fa l'influencer 

“È dimostrato che tutti i bambini che hanno un animale già da piccoli sono molto più sensibili”, ha aggiunto Juan Bernabé, che adesso proverà a educare Palmela insiema a Olympia. Dopo il licenziamento, il falconiere sta facendo l'influencer, promuovendo attività commerciali, tra cui il negozio di animali che gli ha regalato il serpente.  L’aquila Olympia non vola più all’Olimpico, ma Bernabé partecipa a eventi privati con il rapace.  

Il chiarimento della dottoressa Pamela Baiocchi, Zoologa – Formatrice – Fondatrice di Faunasfera

Negli ultimi giorni, il mio nome – Pamela – e la mia immagine sono stati associati a un episodio diventato virale, relativo alla donazione a titolo gratuito di un esemplare di boa albino al Sig. Juan Bernabé.
Intervengo per affermare con chiarezza la visione etica e formativa che da sempre guida il mio lavoro.

Con Faunasfera ho fondato una scuola di zoologia che promuove il rispetto per gli animali attraverso percorsi formativi, consulenze specializzate e supporto continuo.
Ogni animale viene ceduto con documenti, formazione e accompagnamento, perché l’obiettivo non è solo “vendere”, ma formare proprietari consapevoli, proteggere il benessere animale e costruire cultura zoologica.

Operiamo con bambini, famiglie, educatori e appassionati, anche nei contesti più fragili.
Gli animali diventano strumenti di ascolto e trasformazione, capaci di superare isolamento, bullismo e traumi.
Il nostro motto è: “Impara. Alleva. Rispetta.”

Perché prendersi cura di un altro essere vivente significa sviluppare empatia, responsabilità e senso del limite.
Anche un rettile o un anfibio può trasformare una vita: richiede attenzione, pazienza e restituisce una connessione profonda, autentica.

Uno degli aspetti più profondi del mio lavoro riguarda le attività nei contesti educativi inclusivi. Attraverso eventi e laboratori esperienziali, gli animali diventano ascolto, dialogo e trasformazione. Nei nostri incontri sono gli stessi ragazzi – anche i più fragili – a raccontare come prendersi cura degli animali e ad accompagnare i compagni più timidi o feriti.
Si creano così legami nuovi, capaci di superare bullismo, isolamento, traumi personali o familiari.

Questa è la zoologia che insegno. Questo è il senso del mio lavoro.

La mia realtà, nel cuore di via Tuscolana a Roma, è molto più di un’attività commerciale, o un semplice negozio dove acquistare un animale: è un presidio educativo, un luogo di incontro, conoscenza e rispetto. Ed è lì che, ogni giorno, vi aspetto.

   

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