Lotito vuole strappare la firma di Sarri entro il weekend, è una corsa d’assalto. Ieri sera il diesse Fabiani ha incontrato Paolo Busardò, manager del Comandante, e l’avvocato Pellegrini, uomo di fiducia del tecnico, in un ristorante romano ai Parioli. Sarri non era annunciato al vertice, e infatti è rimasto a casa. Sul tavolo è stato messo un contratto di due anni a 2,8 milioni più bonus, lo stesso che l’allenatore aveva firmato nel 2021, poi ritoccato a 3,5 più bonus nel 2022. C’era la speranza di chiudere un pre-accordo. E’ l’accelerazione che può essere decisiva. Lotito ha stretto i contatti in poche ore per sbaragliare l’Atalanta, interessata a Sarri per il dopo Gasperini. Si conosce l’intesa tra D’Amico, diesse dei bergamaschi, e Mau. Mercoledì il tecnico era introvabile a Castelfranco di Sopra, non può escludersi che abbia avuto un contatto con la Dea. L’incontro con l’Atalanta inizialmente era annunciato per ieri, ma ieri Busardò si è visto con Fabiani. Il valzer delle panchine coinvolge tutte le big e le trame si stanno intrecciando.
Il piano
Busardò ha raccolto informazioni su tutto: proposta economica, progetto tecnico, conferma dei big, possibilità di mercato senza Europa. Fabiani, accompagnato da Gianluca Grassadonia, tecnico della Lazio Women, ha esposto il piano, puntando principalmente sull’aria nuova che si respira nello spogliatoio, sui giovani su cui si è investito in estate e che vanno svezzati, sull’attesa del popolo laziale, pronto a riabbracciare il Comandante. Non sarà un mercato facile senza incassi europei dopo otto anni, è il primo punto che Sarri deve accettare, è ben chiaro. Lotito e Fabiani per aiutarlo vogliono confermare i big, se non tutti quasi, a costo di grossi sacrifici. Il diesse ha assicurato che farà il possibile per limitare a una (o due) le cessioni eccellenti. Dipenderà dal mercato, dalla volontà dei giocatori. Gli interventi in entrata dipenderanno dalle occasioni che capiteranno, dai parametri zero, da eventuali scambi. I conti bisogna farli senza il bottino europeo e con i paletti Uefa che impongono a tutti i club di comprendere le spese (di gestione e mercato) entro il 70% dei ricavi.
Le riflessioni
Sarri rifletterà sulla proposta e darà una risposta. Vuole valutare bene ogni scenario, ogni possibilità. L’Atalanta è in Champions, garantisce un budget di mercato ampio, ma bisogna raccogliere l’eredità di Gasperini cambiando la filosofia di gioco. La Fiorentina può pensarci, è casa per Sarri, la tentazione è sempre stata forte. La Lazio è il grande rimpianto, la storia d’amore lasciata per cause di forza maggiore: i big ribelli, i cali di rendimento, i problemi familiari affrontati nel marzo 2024. Sarri sa cosa trova alla Lazio e quanto può incidere. Se le proposte di Atalanta e Fiorentina non si concretizzeranno, il ritorno a Formello sarà l’unica opzione vera. Su questo fa leva Lotito. La prima avventura del Comandante era nata dopo il post Covid, prese la Lazio di Inzaghi arrivata sesta. La Lazio di oggi è reduce da due settimi posti, va rialzata. Lotito e Fabiani sono convinti che l’organico possa dare di più e un maestro come Sarri è l’uomo ideale per riuscirci. Gli altri. Resta staccato Gattuso, a cui Lotito ha pensato realmente, è un nome che ritorna spesso nei suoi casting. La corsa era data tra Sarri e Rino, non è mai così. Palladino è sul mercato, un sondaggio ci sarebbe stato. Anche per Vieira, reduce dall’esperienza di Genova. I casting di Lotito fanno giri immensi, prende informazioni su tanti allenatori, big e scommesse. Si è documentato su Guido Pagliuca, 49 anni, allenatore della Juve Stabia arrivata vicina al salto in A, eliminata in semifinale playoff. Oggi servono certezze, resta tra i nomi da seguire per il futuro. E’ stato proposto Quique Sanchez Flores, ex Atletico Madrid e Siviglia tra le altre, 60 anni. Nessuna conferma. I giri di giostra termineranno appena Sarri dirà sì, altrimenti ricominceranno. E per i tifosi laziali sarà l’ora di una tremenda roulette.