La difesa, il vero segreto di Sarri. Sempre o quasi da podio. E’ successo con Napoli, Chelsea, Juve e Lazio al secondo anno. Copertura del pallone e non dell’uomo, vale a tutto campo. Fin dal primo anno la sua difesa, in fase di non possesso, si muoveva in blocco, orientandosi rispetto al pallone. E’ il movimento che Romagnoli conosce a meraviglia così come Patric. Che Gila ha imparato a fare in un lungo e doloroso apprendistato. Gigot è uno dei giocatori che sarà chiamato a specializzarsi. Per Provstgaard sarà un corso di laurea la scuola sarrista. Marusic e Lazzari sono pronti, come Hysaj e Pellegrini. Tavares è da valutare, è abituato a partire a razzo, a rompere la linea e a crossare a raffica. Concetti anti-sarristi. Tra i primi obiettivi del nuovo corso ci sarà la protezione della difesa. Baroni ha chiuso con il terzo attacco del campionato (61 gol fatti come il Milan, dietro Inter e Atalanta), scegliendo un audace 4-2-3-1 ha messo in conto di perdere equilibrio a favore di una cospicua produzione offensiva. Gli equilibri, i primi da ritrovare. Ci lavorerà subito Mau.
Lazio, Sarri lavorerà sulla difesa
Il tecnico, nel 2022-23, anno Champions, quello del secondo posto, chiuse il campionato con 21 clean sheet, record assoluto della Lazio in Serie A. In generale il primato in un singolo campionato a 20 squadre è di 22 clean sheet, raggiunto solo dalla Juventus in tre stagioni differenti: nel 2013-14, nel 2015-16 e nel 2017-18. Sarri è arrivato ad un passo dall’eguagliarlo. Per ricostruire una difesa blindata, Mau tornerà al 4-3-3 e non ha intenzione di rinunciare a Romagnoli. Sta alla Lazio riuscire a riconquistarlo. Alessio aveva chiuso la stagione lasciando aperto ogni scenario. E’ rimasto alla promessa di Lotito del 2021, anno in cui firmò accettando di ridursi l’ingaggio. Con la Champions avrebbe ottenuto l’adeguamento, finora mai concesso. Il diesse Fabiani si è mosso nelle scorse settimane per riallacciare i contatti con i suoi manager, c’è stato un incontro veloce. Servirà un approfondimento. L’idea della Lazio è aggiungere uno o due anni di contratto, estendendolo dal 2027 al 2029. Ma non è solo una questione di durata. Il ritorno di Sarri è motivante per tanti giocatori che facevano parte dei fedelissimi ed erano colonne del sarrismo. Romagnoli è tra questi. Ma ci sono delle situazioni da chiarire. Una riguarda Gila, ha atteso la sua chance in silenzio, soffrendo. Quando l’ha ottenuta è riuscito a strappare la fiducia di Mau in partita, non ha mai smesso di ringraziarlo per i miglioramenti tattici. Lo spagnolo aveva l’ambizione di partire per giocare in un top club in lotta per scudetto o Champions. Ieri è spuntato il nome del PSG, nei giorni scorsi i rumors provenivano dalla Premier. Si sarebbe mosso il Chelsea, è certificato l’interesse del Brighton. Romagnoli e Gila, per la Lazio, sono intoccabili. Averli permetterebbe al Comandante di partire da un buon punto. Basterà poco per rispolverare i concetti del primo triennio. Una decisione dovrà essere presa sui portieri, su Provedel e Mandas: tenerne due per sole 38 partite, più la Coppa Italia che parte degli ottavi, è conveniente per loro stessi e per chi deve gestirli? Provedel era titolarissimo con Sarri, un palleggiatore aggiunto. Mandas aveva colpito lo staff, si decise di tenerlo. E’ cresciuto, non ancora nel palleggio.