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Lazio, Sarri: "Mi ha chiamato la Fiorentina. Tavares anarchico, Guendouzi col guinzaglio"

Il tecnico biancoceleste svela i retroscena di mercato, parla dei singoli e racconta le emozioni del ritorno: "Qui mi sento a casa"

Il countdown per Sarri è scattato da settimane. Ha voluto a tutti costi il ritorno alla Lazio e ora conta i giorni per rimettersi ad allenare a Formello e preparare la prossima stagione. Sa che può essere il quid in più di una squadra che ha potenziale ma anche tanti difetti. La sfida sta proprio in questo, e a Sarri le sfide sono sempre piaciute. In occasione del clinic a Castiglione della Pescaia il tecnico biancoceleste ha parlato un po' di tutto: mercato, sentimenti, singoli. "Alla Lazio è come tornare a casa, ritrovo un popolo che mi ha voluto bene. Non è stata una scelta furba, perché torno in un posto dove sono arrivato secondo, ma è stata una scelta da un punto di vista di sentimenti estremamente facile", ha ammesso.

Lazio, Sarri: "C'è stato un contatto con la Fiorentina"

Sarri non ha mai avuto dubbi: tornare alla Lazio è stata sempre la sua priorità non appena c'è stata occasione. Eppure, la Fiorentina un tentativo l'ha fatto: "Un contatto molto blando c'è stato, ma solo quando io avevo già firmato con la Lazio. Ho attraversato un momento molto difficile quest'anno dal punto di vista di problemi familiari, personali e anche calcistici per certi versi, ma ho avuto un sostegno straordinario, incredibile e commovente dalla tifoseria della Fiorentina. Questo me lo porterò sempre nel cuore. Sapere che hanno addirittura attaccato delle mie foto in giro per la città è una cosa bellissima. Sarò sempre riconoscente ai tifosi della Fiorentina, devo ringraziare il popolo viola".

Sarri: "Tavares anarchico, Guendouzi col guinzaglio"

Una delle curiosità più stuzzicanti per i tifosi della Lazio sarà vedere come Sarri aggiusterà la difesa, soprattutto come gestirà l'esplosività (ma anche la fragilità di Tavares). "Nuno è l'unica incognita della difesa che troverò, è forte ma anarchico, se riusciamo a inquadrarlo diventa fortissimo. Rovella? Avevo detto che dopo 50 partite da vertice basso, sarebbe diventato un top. Gli manca un po' di palleggio ma è molto forte. Guendouzi è un animale contagioso per chi gli gioca accanto, ha bisogno del guinzaglio perché non riesce a fermarsi al 100%, deve andare oltre", ha dichiarato il tecnico.

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