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Lazio, la sfida di Lotito: riuscire a tenere tutti i big

Il via del mercato apre a nuove possibili offerte per i titolari. Guendouzi e Rovella hanno le clausole

Acquisti al via, per gli altri. Sogni proibiti, solo alla Lazio. E’ iniziato ieri il non mercato di Lotito, per la disperazione di Sarri e dei tifosi. Il presidente era passato alla storia per i 9 acquisti in un giorno, era il 31 agosto 2004, il suo primo mercato. Ripassa alla storia: zero acquisti per l’intero mercato 2025. Bisogna aggiornare i Guinness di questi 21 anni. Ora Lotito può solo mantenere la parola data al Comandante e a tutto il popolo biancoceleste: non vendere i big. Offerte (vere o presunte) sono arrivate a giugno per Tavares, Gila e Castellanos. L’interesse dell’Inter per Rovella è stato smentito da Marotta, risultava anche ai suoi manager. Lotito deve fare ammenda e può solo ripagare il danno di mercato arrivando all’1 settembre con la rosa intatta. Perdere pezzi, non potendoli rimpiazzare, sarebbe una catasfrofe tecnica per Sarri. Rimarrebbe con le riserve in ruoli chiave. I big della Lazio da ieri sono a rischio assalto: sempre Gila, Castellanos e Rovella più Romagnoli. Sempre che qualcuno non decida di riscommettere su Tavares, le sue lune e i suoi infortuni.

Gli scenari

Lotito dice di aver rifiutato oltre 200 milioni a giugno. Non può escludere che qualcuno torni a bussare per provare a strappargli i gioielli. Non è in una posizione di forza. Ha in mano i contratti, è vero. Nella maggior parte dei casi è sua l’ultima parola. Ma deve anche garantire a Sarri giocatori felici e convinti di restare. Non può nulla invece su chi ha clausole prefissate. E’ il caso di Rovella, di Guendouzi, di Dia. Tutti con un prezzo di 50 milioni a testa. Se viene versato, basta il sì del giocatore per chiudere l’operazione. Sotto clausola ci sono anche Noslin (70 milioni) e Tchaouna (clausola di 60 milioni). Nessuno dei due è esploso e ha raggiunto valori da top player, quantomeno la cessione del francese al Burnley (solo da ratificare) varrà una plusvalenza: era stato acquistarto per 9,7 milioni più contributo di solidarietà di 421 mila euro, è stato venduto per 15 milioni più 10 per cento di rivendita.

Gila e Romagnoli

I rischi non riguardano solo i giocatori con clausola, anche giocatori come Gila e Romagnoli. Lo spagnolo ha molto mercato in Premier, Alessio aveva ricevuto sondaggi dall’Arabia. Gila aveva progettato la partenza in estate, da qui l’idea di legare il rinnovo solo ad una eventuale permanenza. Di ieri la notizia che diventerà padre di due gemelli, magari un motivo che può spingerlo a restare almeno un anno. Ma si apre il fronte del contratto: guadagna 1 milione, è la cifra più bassa tra i big. Ma gli indici bloccati non consentono adeguamenti, sono rinviati a dopo il mercato. Quando però la Lazio dovrà preoccuparsi di tenere in equilibrio il rapporto tra monte ingaggi e ricavi portando la soglia sotto l’80 per cento. Il rinnovo lo aspettava anche Romagnoli, dal 2023. C’erano stati nuovi contatti e Lotito aveva preso l’impegno di parlare con Alessio in ritiro. Aspettava un ritocco Guendouzi, che ha sempre mercato in Premier. In Inghilterra ha corteggiatori Castellanos, di recente ha speso parole dolci: «Sono grato alla Lazio», è sottinteso che voglia restare. Sarà Lotito a dare nuove garanzie a tutti. La speranza di Sarri e dei tifosi è che basti per convincere la Lazio di ieri ad essere anche la Lazio di domani. Senza acquisti, solo riacquisti.

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