IL PROTAGONISTA - Stella brasiliana. Nel giorno in cui mancava Candreva, la Lazio ha vinto la partita con il gol decisivo e gli spunti di Felipe Anderson, finalmente protagonista. Primo tempo bruttino. Il gol regolare anato a Gobbi dopo la segnalazione del fuorigioco inesistente di Cassano, la traversa colpita da Costa, il gol del vantaggio firmato di testa da Palladino. Biglia aveva colpito la traversa su punizione in avvio e Braafheid si era infortunato al ginocchio. Sembrava un’altra domenica nera. E invece tutto è cambiato a un sospiro dall’intervallo con il pareggio di Stefano Mauri. Il Parma ha protestato perché il gol è arrivato 13 secondi dopo i due minuti concessi da Guida, ma durante il recupero è facoltà dell’arbitro calcolare il tempo effettivo. Nella ripresa la Lazio ha superato paure e imbarazzi, è cresciuta moltissima, aggiungendo al consueto possesso palla una superiore incisività sulla fascia sinistra. Il gol decisivo è nato da un recupero formidabile di Djordjevic, abilissimo a rubare palla a Gobbi e poi a servire Felipe Anderson. Nel finale sono entrati Keita e Klose, apprezzato per lo spirito di sacrificio e l’umiltà con cui si è riproposto dopo l’intervista alla Bild che aveva scatenato le polemiche. Ora, però, il tedesco si dovrà rendere conto di quanto è dura rubare il posto a Djordjevic. La Lazio è tornata a casa con un mezzo sorriso, turbata dagli incidenti a Braafheid e Biglia. L’olandese ha riportato una lesione al collaterale del ginocchio sinistro e rischia uno stop di uno o due mesi. Per l’argentino si sospetta uno stiramento. Sarebbe il tredicesimo della stagione in poco più di tre mesi e senza impegni europei. Derby a rischio per il playmaker della Lazio. L’allarme a Formello è suonato da un pezzo. Pioli ponga rimedio. La sua squadra ha vinto tra tante sofferenze e correndo pochissimo. La condizione atletica del gruppo fa spavento.
IL PROTAGONISTA - Stella brasiliana. Nel giorno in cui mancava Candreva, la Lazio ha vinto la partita con il gol decisivo e gli spunti di Felipe Anderson, finalmente protagonista. Primo tempo bruttino. Il gol regolare anato a Gobbi dopo la segnalazione del fuorigioco inesistente di Cassano, la traversa colpita da Costa, il gol del vantaggio firmato di testa da Palladino. Biglia aveva colpito la traversa su punizione in avvio e Braafheid si era infortunato al ginocchio. Sembrava un’altra domenica nera. E invece tutto è cambiato a un sospiro dall’intervallo con il pareggio di Stefano Mauri. Il Parma ha protestato perché il gol è arrivato 13 secondi dopo i due minuti concessi da Guida, ma durante il recupero è facoltà dell’arbitro calcolare il tempo effettivo. Nella ripresa la Lazio ha superato paure e imbarazzi, è cresciuta moltissima, aggiungendo al consueto possesso palla una superiore incisività sulla fascia sinistra. Il gol decisivo è nato da un recupero formidabile di Djordjevic, abilissimo a rubare palla a Gobbi e poi a servire Felipe Anderson. Nel finale sono entrati Keita e Klose, apprezzato per lo spirito di sacrificio e l’umiltà con cui si è riproposto dopo l’intervista alla Bild che aveva scatenato le polemiche. Ora, però, il tedesco si dovrà rendere conto di quanto è dura rubare il posto a Djordjevic. La Lazio è tornata a casa con un mezzo sorriso, turbata dagli incidenti a Braafheid e Biglia. L’olandese ha riportato una lesione al collaterale del ginocchio sinistro e rischia uno stop di uno o due mesi. Per l’argentino si sospetta uno stiramento. Sarebbe il tredicesimo della stagione in poco più di tre mesi e senza impegni europei. Derby a rischio per il playmaker della Lazio. L’allarme a Formello è suonato da un pezzo. Pioli ponga rimedio. La sua squadra ha vinto tra tante sofferenze e correndo pochissimo. La condizione atletica del gruppo fa spavento.