Oltre al danno di dover giocare con l’anima straziata dal dolore, ricevere una multa per aver indossato una maglia non autorizzata sarebbe stata certamente una beffa per il Lecce. Domenica i salentini hanno affrontato l’Atalanta in quella che è stata definita dal club «la partita dei valori calpestati», indossando «un’anonima casacca bianca che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi perché torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente». Alla fine, prevarrà il buonsenso. Quello dell’arbitro La Penna è stato evidente da subito: non ha battuto ciglio quando il Lecce ha deciso di rispettare il minuto di silenzio per la morte del fisioterapista Graziano Fiorita davanti alla sua panchina per abbracciare tutti i componennti dello staff, e ha evitato di annotare nel referto quella che altri avrebbero evidenziato come una “anomalia”, cioè l’utilizzo di una maglia non ufficiale e con la scritta “Nessun valore, nessun colore”.
Il giudice sportivo, Gerardo Mastrandrea, non dovrebbe comminare sanzioni. E la procura Figc? Spesso è scesa in campo quando il giudice non aveva elementi per valutare. La sensazione, però, è che da Via Campania stavolta nessuno interverrà. Dopotutto, le regole sono dalla parte del Lecce: per il comma 5 dell’articolo 72 delle norme organizzative interne federali (Noif) «non è consentito apporre sugli indumenti di giuoco distintivi o scritte di natura politica o confessionale». Fattispecie che non riguarda il Lecce. Questa vicenda dovrebbe così finire con le parole di ieri del presidente di Lega, Simonelli: «Abbiamo preso la migliore delle decisioni possibili, che rispettasse il lutto del Lecce e della famiglia, ma anche la regolarità del campionato. Non si poteva prevedere un rinvio di una partita così delicata, rilevante per Champions e salvezza. Con la data del funerale ancora non pronosticabile, giocare martedì o mercoledì era un rischio e in più ci sarebbe stato poi Lecce-Napoli di sabato». Infine il messaggio per Abodi: «Abbiamo avuto tante sollecitazioni, ma dal divano di casa è facile parlare». «Ci sono principi e valori di fronte ai quali il calcio dovrebbe sapersi inchinare», aveva detto il ministro in tarda mattinata.
In Lega
All’assemblea di ieri, nella quale si è parlato di diritti tv esteri in scadenza (in particolare per il Medio Oriente) e di accordi commerciali (tra i partner della Lega entra l’azienda Bazr, il totale degli sponsor sale a oltre 75 milioni di euro) il Lecce si è collegato da remoto.