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Milan, Mihajlovic: «Con la Juventus non è sfida decisiva»

 

Il tecnico rossonero: «Squadra forte, ma possiamo giocarcela»

MILANO - Per Sinisa Mihajlovic la sfida di domani contro la Juventus non sarà determinante per la corsa a Champions League e scudetto. «Non credo, sappiamo che è una partita importante, ma non è questione di vita o morte», ha detto l'allenatore del Milan. «Sappiamo che la Juve è in ripresa, è una squadra forte ma abbiamo tutte le qualità, fisiche e mentali per giocarcela alla pari e cercare di vincere». Il tecnico rossonero invita a giudizi «più equilibrati» sul suo Milan ed è convinto di poter tornare in alto. «Intorno al Milan c'è un'atmosfera strana, quando vince poteva vincere meglio, quando perde o pareggia sembra che la partita successiva sia decisiva. Nelle ultime 5 partite abbiamo viaggiato a oltre 2 punti in media, meglio di noi hanno fatto solo Napoli e Roma: se manteniamo questa media all'andata, poi nel girone di ritorno possiamo fare bene perché abbiamo tutti gli scontri diretti in casa», ha aggiunto. «Rimangono 7 partite per finire l'andata, sono convinto che possiamo mantenere questa media punti, che l'anno scorso significava andare in Champions. Il nostro obiettivo è arrivare primi a giugno». 'L'obiettivo è «arrivare fra le prime a giugno», si è poi corretto, spiegando che il suo Milan «deve giocare come nelle ultime partite: quando si gioca così il risultato viene da solo».

ATTENTATI PARIGI - «Dobbiamo essere forti, non farci travolgere dalla paura come vorrebbero i terroristi». La vede così Sinisa Mihajlovic, «scosso» dagli attentati di Parigi. «È una guerra ma strana, se paragonata a quella della ex Jugoslavia che ho vissuto. Là - ha raccontato l'allenatore serbo del Milan - sapevi almeno chi ti attaccava, da dove venivano i pericoli. Qua non sai cosa aspettarti, vai al ristorante, allo stadio, e ti sparano. A Belgrado, i ristoranti erano pieni, magari la gente aveva paura, ma non voleva dare soddisfazione agli altri».

BERLUSCONI - Mihajlovic spera di vedere presto il suo presidente Silvio Berlusconi, entrare nello spogliatoio del Milan e fare i complimenti alla squadra come ha fatto all'ultima avversaria dei rossoneri, l'Atalanta di Edy Reja. «Berlusconi è il decano dei presidenti Serie A, è il più titolato a fare i complimenti a una squadra che ha giocato meglio. È stato un bel gesto, una dimostrazione di fair play che fanno pochi. A me, sinceramente, non dà fastidio: il mio obiettivo è giocare bene e farlo venire i anche in nostro spogliato a farci complimenti».

DONNARUMMA"Donnarumma domani si troverà davanti un mito, potrebbe essere il figlio di Buffon e ha tutte le qualità per diventarne l'erede": l'allenatore del Milan Sinisa Mihajlovic inquadra così la sfida di domani fra il suo giovane portiere e il veterano della Juventus. "Gigetto e Gigi, li chiamo così per distinguerli" ha scherzato il serbo, sottolineando che Buffon "ha unito le doti concesse dalla natura con la professionalità e altre qualità per diventare il più grande. Donnarumma ha dimostrato carattere e personalità, ha tutte le qualità per essere l'erede di Buffon, è un ragazzo intelligente ma bisogna aspettare dieci anni. Anche Gigi - ha continuato Mihajlovic - sarebbe contento di trovare un erede". Intanto Donnarumma ha scavalcato Diego Lopez nelle gerarchie del Milan. "Diego Lopez è un portiere importante che io stimo molto, non ha mai cercato scuse - ha osservato Mihajlovic parlando del portiere spagnolo, ora fermo per una tendinopatia -. In tanti partite è andato in porta non in condizioni perfette, ma questo poi lo paghi e alla fine è successo quello che è successo. Ora si sta curando, io lo aspetto e poi vedremo come sarà".

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