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Milan, Brocchi: «Basta prendermi in giro»

Il tecnico rossonero alla vigilia del match contro il Bologna: «Allenare in Serie A non è facile per nessuno»

CARNAGO - Cristian Brocchi lotta contro il tempo per cercare di portare il Milan in Europa League e ottenere la conferma. «Non ho mai pensato che fosse facile. Ho sempre pensato che fosse bello, entusiasmante, che potesse darmi qualcosa di unico - ha raccontato l'allenatore rossonero, alla vigilia della penultima partita di campionato, contro il Bologna -. Sto vivendo emozioni incredibili, con estrema serenità e massima determinazione. C'è però troppa ironia sul mio cognome». Il tecnico rossonero parla anche del salto dalla Primavera alla serie A: «Allenare in Serie A non è facile per me né per nessuno. Né è facile essere attaccato senza logica, ma non posso mettere a tacere le critiche a prescindere. Devo andare avanti. Sono qui perché ho un amore grande per queste società e sto facendo il massimo delle mie potenzialità».

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BROCCHI E IL SUO FUTURO -  Ha due partite di campionato e la finale di coppa Italia per ottenere la conferma sulla panchina del Milan, così Cristian Brocchi assicura di «non avere il tempo di pensare a quello che sarà», né quindi alle voci su presunti incontri fra suoi potenziali sostituti e Adriano Galliani. L'ad rossonero è stato infatti a Madrid per assistere alla semifinale di Champions League fra il Real e Manchester City di Manuel Pellegrini, che da giugno sarà libero. «Galliani è andato a Madrid invitato dal presidente del Real Madrid. Di incontri con altri allenatori ce ne erano anche l'anno scorso, talvolta venivo tirato dentro io e non esistevano: a volte sono veri e a volte no - ha commentato Brocchi -. Non ho il tempo di pensare a quello che sarà. Ho tempo per pensare a partite, il resto non mi riguarda. Ora per arrivare in Europa League ci servono due vittorie per forza. Devo concentrarmi sul presente e sperare che i ragazzi mettano in campo quanto preparato in settimana».

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L'IRONIA SUL SUO COGNOME - «Ho sentito una battuta molto bella e originale sul mio cognome, mamma mia…». Brocchi prende col sorriso e giura di "ricevere la carica" dalle critiche ricevute dal suo Milan. «Cosa mi ha detto Berlusconi? Il presidente sa benissimo ciò che stiamo facendo - afferma Brocchi - È normale che i risultati condizionino le valutazioni delle singole partite. Ma, al di là degli errori singoli, lasciando fuori le critiche a prescindere domenica c'è stato qualcosa in più. Tutelerò sempre i miei giocatori, per me fino alla fine della stagione sono i più forti di tutti». «Pretendo da loro il massimo, voglio che abbiano più autostima», ha spiegato l'allenatore rossonero, che difende la prestazione nel 3-3 con il Frosinone snocciolando statistiche. «Abbiamo avuto 11 occasioni, 21 tiri, il record cross da fondo. Pareggiare col Frosinone non va bene, ma chi è realista e guarda i numeri non può dire che qualcosina non sia stato fatto - ha rivendicato -. Abbiamo subito 4 tiri in porta e tre gol. Non abbiamo sbagliato la fase difensiva: purtroppo sono stati errori singoli».

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