MILANO - Sicuramente questo compleanno non sarà quello più bello e da mettere nell’album dei ricordi. Sarà purtroppo l’ultimo da padre-padrone del Milan. Dopo 30 anni di trionfi e brindisi nelle Coppe celebrative di 28 trofei, questa sera a Villa San Martino, circondato solo da figli e nipoti, Silvio Berlusconi spegnerà le ultime candeline rossonere in una cena dal sapore più natalizio che sfarzoso come era accaduto in precedenti compleanni. Le prossime candeline saranno, si spera, «made in Cina», con il numero 1 rossonero che dovrebbe mantenere un ruolo di leader più onorifico che operativo. «Niente regali, ma opere di bene», ha avvisato Silvio Berlusconi rinunciando a un tradizione che non sente più sua in un 2016 che lo sta mettendo alla prova sotto tutti i punti di vista. Del resto l’unico dono che vorrebbe avere è una salute meno claudicante e incerta dopo l’operazione a cuore aperto dello scorso giugno.
BRINDISI MEDIATICO - Quindi gli 80 anni di Silvio Berlusconi saranno caratterizzati da un minimalismo molto attento e preparato. Anche se da questa mattina all’alba si susseguiranno auguri, tweet, testimonianze che saranno a 360°. Dal mondo dell’economia a quello della politica. Con quello del calcio che si sta preparando, su tutti i fronti, a rivivere la cavalcata di 30 anni di Milan. Dopo aver sdoganato le sue sensazioni, intrise di comprensibile malinconia, nell’intervista esclusiva al settimanale «Chi», resta poco da scoprire nel futuro di Silvio Berlusconi che si identifica ormai solo nelle vesti patriarca di una famiglia prosperosa e allargata.
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