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Milan, Savicevic: «Berlusconi mi volle a tutti i costi»

L'ex attaccante rossonero nello speciale di Tiki Taka dedicato agli 80 anni del presidente: «Capello uno dei migliori ma all'inizio ho avuto dei problemi»

MILANO - Anche Dejan Savicevic per gli 80 anni di Silvio Berlusconi. Nell'intervista esclusiva all'interno di “Tiki Taka – Sul tetto del mondo” dedicato al compleanno, l'ex attaccante rossonero ricorda: «Il giorno del mio cinquantesimo compleanno Berlusconi mi ha chiamato per gli auguri. Mi ha fatto molto piacere che si è ricordato. Lui mi voleva a tutti i costi nel Milan, mi aveva visto molte volte in televisione e decise di prendermi e portarmi a Milano. Una volta il presidente Berlusconi disse allo staff tecnico e a Capello che se un giocatore che aveva sempre giocato bene, non riusciva a esprimersi al meglio al Milan il problema era loro, non del giocatore».

Video: GLI AUGURI DEL MILAN

CAPELLO - «Il mio rapporto con Capello? In quel periodo era uno dei più grandi allenatori al mondo. Dopo Sacchi tutti pensavano fosse finito un ciclo, invece lui l’ha prolungato e abbiamo vinto Scudetti e Champions. Con lui all’inizio ho avuto dei problemi perché c’erano i tre olandesi che in quel periodo erano i giocatori più forti al mondo e lui non voleva cambiare. Noi altri stranieri, io Boban e Papin eravamo le seconde scelte, Capello ci dava poche occasioni e sinceramente io non ero contento. Dopo un anno e mezzo però cominciai a giocare e penso di aver dimostrato di poter essere un giocatore da Milan».

KAKA': «UN VINCENTE» - Tiki Taka ha sentito anche Kakà: «Sette anni al Milan hanno significato tantissimo per la mia vita personale e professionale. Se oggi sono la persona che sono molto è dovuto a quei sette anni. Il mio rapporto con Berlusconi? Quando penso a Silvio Berlusconi la mia prima sensazione è quella di una persona vincente, di un imprenditore, di una persona con una storia e interessante. Una partita e un gol dedicati al presidente Berlusconi? La partita dico la finale di Champions ad Atene nel 2007 che è stato il momento più importante al Milan, dopo due anni dalla finale persa a Istanbul. E il gol dico quello a Manchester nel 2007, in semifinale, uno dei miei gol preferiti: è stato un ringraziamento dell’opportunità per aver giocato in una squadra come il Milan che era la sua squadra».

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