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Montella, la scelta della cordata cinese sbagliata

Vincenzo è stata un'imposizione di Nicholas Gancikoff, il personaggio che avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di ad per la cordata cinese (Fosun) poi sorpassata a sorpresa dal gruppo che a dicembre perfezionerà il closing

ROMA - Mihajlovic ha recentemente affermato che "Berlusconi è stato per ventinove anni il più grande presidente di calcio di tutti i tempi, il trentesimo è stato il mio anno”. Ma non fu solo il rapporto tra tecnico e proprietario a rendere complicata la stagione. Nel corso di un'intervista rilasciata a 7 Gold Christian Abbiati, 281 presenze tra i pali del Milan e dopo il ritiro titolare di una concessionaria Harley Davidson a Milano, ha infatti ricordato che “c’era gente poco professionista, per cui la società ha fatto molto bene a vendere personaggi che non facevano il bene del gruppo. Litigate, impegno ridotto al minimo, andare all’allenamento era diventato pesante".

Troppo semplice individuare le pecore rossonere del campionato scorso: i francesi Mexès e Menez, spesso indisponenti e capaci di guastare l’armonia dello spogliatoio.

Un’ultima annotazione sulla figura del tecnico 2016-17: la scelta Montella non è stata di Berlusconi, che avrebbe insistito su Brocchi nonostante gli avessero presentato una lista con Capello, Lippi, Pellegrini, lo stesso Montella, Giampaolo e De Boer: Vincenzo è stata un'imposizione di Nicholas Gancikoff, il personaggio che avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di ad per la cordata cinese (Fosun) poi sorpassata a sorpresa dal gruppo che a dicembre perfezionerà il closing.

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