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Bonucci: «Con la Juventus qualcosa si era sgretolato. Lo sgabello? Solo la goccia...»

LaPresse/Spada

Il difensore del Milan racconta i motivi del suo addio alla maglia juventina dopo sette anni

SHENZHEN - Bonucci, perché ha scelto il Milan? «Perché ho trovato un progetto ambizioso al quale ho deciso di mettere a disposizione la mia esperienza. Da piccolo ero affascinato dalla leggenda rossonera, da giocatori come Maldini e Nesta, che era anche il mio idolo». [...] 

Perché ha deciso di lasciare la Juventus?
«Nell’ultima stagione il legame si era affievolito da entrambe le parti e per dare il 100% devo sentirmi importante. Alla Juventus ormai succedeva a fasi alterne e questo non mi andava. Anche i matrimoni più belli a volte finiscono, per questo di comune accordo abbiamo deciso di allontanarci. A Torino mi hanno fatto diventare importante, ma ora si apre una nuova pagina con le stesse ambizioni».

Gli alti e bassi c’erano anche nello spogliatoio bianconero?
«Con i compagni ci sono stati momenti nei quali abbiamo parlato e affrontato problematiche. Ognuno ha il proprio carattere, ma con loro ho sempre avuto un grande rapporto e nello spogliatoio non è successo nulla di quello che è stato detto (riferimento alla finale di Champions, ndr). Negli ultimi mesi, non con loro, si era però sgretolato qualcosa e cambiare è stata la conseguenza».

Sarebbe rimasto alla Juventus se fosse andato via Allegri?
«Con i “se” e con i “ma” si fa poco. Con lui ho avuto un rapporto alla luce del sole: ho giocato tanto e se mi ha mandato in campo vuol dire che sono stato importante. Avere discussioni durante gli anni è normale e poi io sono uno diretto, che dice sempre la verità. Con Allegri non ho avuto nessun tipo di problema, anche se è ovvio che alcune situazioni portano delle conseguenze e ognuno si prende le proprie responsabilità».

La sua storia in bianconero è finita con... lo sgabello punitivo a Oporto?
«Lo definirei l’episodio più eclatante, ma in realtà è stato solo la goccia finale. Anche prima c’erano state altre cose, ma la situazione si era ricomposta. Dopo quella volta... La realtà è che il rapporto con la Juventus era arrivato alla conclusione e nessuna delle due parti aveva più voglia di continuare insieme. Per come è finita ne siamo usciti tutti bene e contenti: io, il Milan e la Juve». 

Leggi l'intervista completa sull'edizione del Corriere dello Sport-Stadio oggi in edicola

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