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Milan, Montella: «Distratti da acquisti e complimenti»

L'allenatore volta pagina dopo la brutta sconfitta in casa della Lazio: «La distrazione può essere fisiologica. La difesa a tre? Non contano i moduli, ma gli atteggiamenti. Serve più umiltà»

MILANO - «Veniamo da due mesi in cui abbiamo fatto tantissimi acquisti e abbiamo ricevuto tantissimi complimenti, di continuo: tutto ciò evidentemente un po' ci ha distratto, può essere fisiologico». Vincenzo Montella torna così sulla brutta sconfitta dell'Olimpico contro la Lazio, un ko che ha messo a nudo le fragilità di un Milan ancora in costruzione. L'allenatore, intervistato da Milan Tv, non fa drammi: «Dopo questa brutta sconfitta abbiamo capito velocemente che il calcio italiano è così: bisogna imparare anche a soffrire, non sempre a provare a giocare meglio degli avversari. Conta anche la sostanza.  Giovedì in Europa League voglio una reazione. Lo dobbiamo a noi, alla società, ai tifosi. Non farei un dramma più del necessario, veniamo da una pessima figura, presa nella maniera giusta può servire. Voglio vedere fiducia e la fame necessaria per giocare a certi livelli».

ACQUISTI E COMPLIMENTI - Nell'analisi dell'allenatore c'è la convinzione di aver «perso meritatamente ma abbiamo avuto soltanto 15-16 minuti in cui abbiamo staccato completamente la spina, dal primo all'ultimo gol. Questa è stata la più grossa mancanza. La mancanza di reazione? Si risolve con il tempo, col lavoro e un pizzico di umiltà in più. Veniamo da due mesi, forse più, in cui abbiamo fatto tantissimi acquisti e ricevendo tantissimi complimenti, di continuo. Evidentemente un po' ci ha distratto. Può essere fisiologico. Dopo questa butta sconfitta, abbiamo capito velocemente che il calcio italiano è questo: bisogna imparare anche a soffrire, non sempre a provare a giocare meglio degli avversari. Conta un po' anche la sostanza».

DIFESA - Montella chiede alla sua squadra di essere «più pratica e cercare meno la bellezza», e facendo autocritica ha riconosce «tanti elementi su cui avrei potuto fare di più. Sicuramente l'ultimo è quello tattico, perché - ha chiarito - non credo molto nel modulo. Devo farmi intendere di più sull'atteggiamento. La difesa a tre? Dobbiamo imparare a essere polivalenti, cambiare in corsa.  Qualcuno lo ricorda ma abbiamo già giocato a tre in Europa League, quando c'era Romagnoli, l'unico difensore centrale mancino. Era già programmata la possibilità di riproporre la difesa a tre quando avremmo avuto più allenamenti».

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