MILANO - Gli attaccanti non segnano, così ci pensa Bonucci. Il gol, infatti, continua ad essere un problema per il Milan. Lo dimostrano i ruolini di marcia dei bomber rossoneri. Sembrava che l’exploit di Cutrone nel derby di Coppa Italia potesse essere la svolta. Contro Fiorentina e Crotone, però, anche lui, promosso titolare, ha fatto scena muta. Così la prodezza di Kalinic a Benevento rimane ancora l’unica di un centravanti rossonero in campionato dall’inizio della gestione Gattuso. Ben venga, quindi, la prima volta di Bonucci da milanista (e così il team-manager Romeo gli pagherà una cena), che, peraltro, aveva da farsi perdonare lo svarione in marcatura su Simeone a Firenze. E pazienza se il merito (o la colpa guardandola dall’altra parte) va a Cordaz, che ha fatto carambolare il pallone addosso al difensore.

SVOLTA - «Finalmente ho ripagato la fiducia con una buona prestazione e un gol - ha raccontato il capitano del Diavolo -. Devo solo far parlare il campo e in questi 6 mesi non tutto ha funzionato. La miglior risposta sono i fatti sul campo. Ma dobbiamo farlo tutti: i primi mesi sono in archivio, abbiamo fatto errori, ma da lì dobbiamo ripartire per una seconda parte di stagione in crescendo». La sensazione è che qualcosa sia cambiato dopo il derby. Toccato il fondo con l’Atalanta, il Diavolo ha sfruttato la sfida con i “cugini” come trampolino. «Nell'arco della stagione ci sono le partite che possono determinare una svolta - ha confermato Bonucci -. La voglia di farlo c'era già anche prima, ma il derby ci ha fatto cambiare, crescere in fiducia e autostima, si vede quando rischiamo per giocare».

2022 - Il gol vittoria è stata anche l’occasione per parlare di futuro, dopo le voci (smentite dalla società e dal suo entourage) di un addio a gennaio: «Ho un contratto col Milan fino al 2022, non vedo il motivo per cui dovrei dar retta a chiacchiere e spifferi», ha troncato ogni discorso Bonucci.