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Milan, Gattuso: «Wenger? A confronto io sono della categoria pulcini»

ANSA
L'allenatore: «Astori? Era impeccabile e umile». Bonaventura: «Ci mancherà tantissimo»

CARNAGO (VARESE) - "In confronto a Wenger sono della categoria pulcini". Rino Gattuso chiarisce che Milan-Arsenal non può essere una sfida fra lui e lo storico allenatore dei Gunners. "Non ci sarebbe partita. Ha grandissima esperienza, da 22 anni allena la stessa società. Lui sta quasi per finire, io ho appena cominciato, la mia strada è ancora lunga. C'è enorme rispetto, lo saluto e mi metto nel mio angolo, paragoni non se ne possono fare", ha spiegato l'allenatore rossonero alla vigilia dell'andata degli ottavi di Europa League a San Siro. "Bisogna viverla con grande gioia una partita così. Ci sono calciatori che la sognano per una vita, domani i miei dovranno dare il massimo, senza disperarsi se si sbaglia un passaggio - è convinto Gattuso -. Quando abbiamo la palla dobbiamo far correre l'Arsenal, perché a loro non piace tanto. Non dobbiamo spaventarci dei 70 mila spettatori, ma chiudere gli occhi e pensare che sono tutti con noi".

CALMARSI - Alla vigilia del confronto con Arsene Wenger, da 22 anni sulla panchina dell'Arsenal, Rino Gattuso ammette che allenare così a lungo non sarà semplice per lui. "Restare così tanto al Milan? Mi piacerebbe molto, ma veramente non so per quanti anni potrei fare questo lavoro - ha sorriso l'ex mediano, alla guida dei rossoneri da novembre -. Vorrei farlo a lungo, ma posso farlo solo mettendoci tutto me stesso e a volte arrivo sfatto, cotto. O mi do una calmata o non so quanto a lungo riesco a farlo". "Io spero di stare a lungo, ma la firma sui contratti la mette Fassone e le scelte le fa Mirabelli - ha sorriso Gattuso, intervistato da Sky prima della conferenza stampa -. Il mio compito è far migliorare la squadra e vincere il più possibile. Per me è un orgoglio allenare questa squadra".

ASTORI - Gattuso, l'allenatore del Milan, ha lasciato una testimonianza su Davide Astori durante un'intervista a Sky Sport 24: "E' difficile da spiegare. Posso raccontare di quando aveva 16-17 anni, ne abbiamo parlato anche lo scorso 30 dicembre quando ci siamo incontrati in Fiorentina-Milan. Mi chiedeva sempre il permesso per usare la palestra, lo fece 3-4 volte, gli dissi che non c'era bisogno, che poteva usarla tranquillamente, ma lui era così, era di un'educazione, umiltà e semplicità imbarazzante. Ci lamentiamo sempre che i giovani sono cambiati da questo punto di vista, lui era impeccabile, aveva un'umiltà incredibile e già a 16 anni si comportava da grande, da persona matura. Sono stati giorni difficili, molti giocavano in Nazionale con lui, di recente Montolivo e Antonelli hanno fatto le vacanze con lui alle Maldive. E' una scomparsa molto dura da digerire, lo ricorderemo sempre come un grande uomo e un grande atleta". 

BONAVENTURA -  Così il centrocampista: "Era un ragazzo ben voluto da tutti. Era sempre positivo e sorridente. Siamo tutti veramente scioccati per quello che è successo. Condoglianze ai suoi cari, ci mancherà tantissimo".

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