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Milan, Pioli: "Le critiche dei tifosi? Sono uno stimolo"

Il nuovo allenatore rossonero si presenta: "Io interista? Il passato è passato, ero un ragazzino. Voglio idee, intensità e spregiudicatezza. Giampaolo? Ha lavorato bene, ma è diverso da me"

MILANO - Prime parole da allenatore del Milan per Stefano Pioli, presentato ufficialmente dal club rossonero, dopo la firma su un contratto biennale, siglata in mattinata: “Arrivo qui con entusiasmo e passione. Sono convinto che possiamo fare un grande lavoro” spiega Pioli in conferenza stampa. Nessun timore per le perplessità di tanti tifosi, a causa della sua carriera priva di grandi successi e per il suo recente passato all’Inter: “Ho rispetto per i tifosi e loro hanno diritto di critica, ma per me è uno stimolo ulteriore – spiega Pioli - ci sarà da lavorare sia sulla testa dei giocatori che sulla disposizione in campo, saranno dieci giorni importanti e cercherò di sfruttare qualsiasi istante”.

Pioli: "Voglio idee, intensità e spregiudicatezza"

Tre i principi a cui si dovrà affidare il Milan di Pioli: “Idee, intensità e spregiudicatezza” dice senza esitazione l’allenatore di origine emiliana. Difficile capire quali saranno i punti di continuità con la gestione di Marco Giampaolo: “E’ un bravo allenatore, ma è diverso da me. Dovrò essere bravo a far arrivare il prima possibile alla squadra le mie idee. Partiamo da un buon livello, ci sono ragazzi di valore, Marco ha lavorato bene. Vorrei far giocare un calcio che i ragazzi abbiamo il piacere di giocare”. Poi si spiega ancora meglio: "Io mi adatto ai miei giocatori. Devo migliorarli individualmente per farli crescere come collettivo".

"Io interista? Ero un ragazzino"

Sulle accuse di essere un tifoso dell’Inter Pioli risponde serenamente: “Il passato è passato, non si può confondere un ragazzino di 13 anni pieno di capelli con uomo maturo, un professionista, ora pelato e con la barba”. Poi torna al lavoro da fare nelle prossime settimane: “Devo conoscere i giocatori, sono molto esigente con loro e con me stesso. Non sopporto la superficialità e la poca ambizione. Dobbiamo dare il massimo per ottenere grandi risultati. Subentro a 31 partite dalla fine quindi c'è tempo per lavorare e fare bene. Dobbiamo lottare per andare in Champions”.

"Piatek è un bomber, Paquetà ha qualità e quantità"

Pioli si sbilancia anche nell’analisi dei singoli: “Piatek è molto efficace dentro l'area, è un bomber, ma ci sono anche tanti altri giocatori che possono fare gol. Paquetà è una mezzala di qualità e di quantità. Mi piace spostare i giocatori durante la gara, può giocare anche tra le linee. Ha diversi gol nelle gambe ed è bravo ad inserirsi. Leao ha un grande potenziale, deve essere sfruttato. Tutti si devono sentire coinvolti. Suso è un giocatore di qualità indiscutibile, bisogna fargli giocare tanti uno contro uno. Può fare molto bene”. A chi gli chiede uno slogan risponde con pragmatismo: "Vincere. Testa alta o testa bassa, bisogna vincere".

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