MILANO - "Non mi piace dire che sono un eroe": Olivier Giroud non si autoincensa dopo la doppietta che ha ribaltato l'Inter, consegnato al Milan la vittoria nel derby e ha permesso al Diavolo di rientrare a pieno titolo nell lotta scudetto. Resta però difficile non vedere il numero 9 rossonero come il vero protagonista della stracittadina milanese. Almeno due le conseguenze dei suoi due gol nel derby: la prima riguarda le speranze di rimonta del Milan. In questa stagione i rossoneri sono tornati a fare punti contro le grandi, portandone a casa addirittura 4 su 6 contro i campioni di'Italia in carica, appunto l'Inter. E questo, per chi punta in alto, è un fattore tutt'altro che trascurabile. Seconda conseguenza: ora Pioli farà fatica a tenerlo in panchina. In otto gare giocate dall'inizio (visti i problemi di Covid prima e l'infortunio muscolare poi che hanno tenuto il francese a lungo ai box) Giroud è stato l'amuleto del Milan, che le ha vinte tutte ed otto. Con ben sette reti firmate dal francese. Come fare, però, a tenere fuori Ibrahimovic? Lo svedese, al momento, combatte contro una infiammazione al tendine di Achille, dunque per Pioli non ci sono problemi per ora. Ma, numeri alla mano, non ci sarebbero paragoni: con Ibra in campo (11 partite) sono arrivate solo quattro vittorie; senza di lui (13 partite) ne sono arrivate ben dodici. Inutile dire che non è colpa dello svedese se i rossoneri faticano quando c'è lui a guidarli, ma di certo qualche riflessione sulle gerarchie dell'attacco milanista scatta in automatico.