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Milan, Tomori: "Anche a me i tifosi stavano rubando la medaglia"

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Il difensore rossonero racconta la gioia vissuta dopo la conquista dello scudetto e la grande festa. Poi sulla scommessa con Bakayoko...

Nonostante siano passati ormai diversi giorni da quel 22 maggio, in casa Milan è ancora festa grande per la vittoria dello scudetto 2021-22, il diciannovesimo della bacheca rossonera. Tomori, grandissimo protagonista del trionfo della squadra di Pioli, ha riavvolto indietro il nastro e tornando a quel pomeriggio del Mapei Stadium contro il Sassuolo (3-0), match che ha ufficialmente decretato il ritorno del tricolore nella Milano rossonera a 11 anni di distanza dall'ultima volta (2010-11), sente ancora i brividi: “La festa scudetto è stata bellissima - rivela nell'intervista a The Athletic -. Non mi aspettavo quella invasione di campo e quell’ondata di tifosi che ci ha travolto. Al mister hanno preso la medaglia. Ma anche a me erano riusciti a strapparla, ma me ne sono accorto. Vicino a me c’era mio padre e l’ho data a lui e l’ha protetta”.

Tomori: "Tifosi del Milan pazzeschi. La scommessa con Bakayoko..."

Il difensore ex Chelsea è rimasto colpito dal grande affetto dei tifosi del Milan, sempre vicini alla squadra: “Quando sono arrivato c’era il Covid, quindi era difficile da immaginare, ma l’ho sempre vista in tv. Avevo sentito dire da chi giocava in Italia che è pazzesca la passione dei rossoneri. In questa stagione sono riuscito a viverla in pieno. È indescrivibile e, come si dice, bisogna vederla, esserci dentro perché c’è tanta passione, tanta gioia. Non lo dimenticherò mai”. A proposito della scommessa con Bakayoko: "Gli ho detto che mi sarei tinto i capelli di biondo come lui se avessimo vinto, quindi dovrò fare anche quello". 

Su Leao e Ibrahimovic

Tra i grandi protagonisti dello scudetto rossonero c'è sicuramente Rafael Leao, autore di 11 reti, molte delle quali decisive, e 10 assist: "A dire il vero, in allenamento non si direbbe che è così elettrico come quando si tratta di una partita. Gli piace scherzare, fa un sacco di dribbling, ti batte una volta e vuole tornare da te. Ma quando si tratta di giocare, è semplicemente grande. È fondamentale per la squadra. Da quando sono arrivato gli ho detto: 'Non sai quanto sei bravo'. Perché si vede che ha tutto. È veloce, è forte, sa dribblare, sa colpire di testa, è alto. Ha tutto. È stato sicuramente il nostro uomo in più e si è meritato il titolo di giocatore della stagione per la Serie A". Parole al miele anche per Zlatan Ibrahimovic: "Anche quando siamo entrati nell'intervallo nell'ultima giornata contro il Sassuolo, Zlatan continuava a dire che non era finita. Eravamo in vantaggio per 3-0. Ma lui diceva: 'ci sono ancora 45 minuti. Non abbiamo ancora fatto nulla'. È stato così per le ultime sei o sette partite. Ogni volta che abbiamo vinto, ha mantenuto la concentrazione di tutti, ha continuato a parlare nello spogliatoio, ha cercato di essere positivo. Ovviamente si è già trovato in queste situazioni e ha vinto con il Milan, quindi ci ha aiutato".

Tomori sulla fase difensiva e su Maldini

Con appena 31 gol subiti, gli stessi del Napoli, il Milan è stata la miglior difesa del campionato. Merito di una grande stagione di Maignan ma anche di un intero reparto: "Più mantenevamo i clean sheets, più volevamo ripeterci - ammette Tomori -. È ovvio che lo si vuole fare in ogni caso, ma siamo diventati più affamati nel volerlo fare, come squadra e come singoli, come quattro dietro, come tre, io, Pierre e Mike. Abbiamo sviluppato questo tipo di chimica". Su Maldini rivela: "Nel marzo 2021, quando ero ancora in prestito, parlavamo di come mi stavo trovando, di cosa pensava che potessi migliorare, di come pensava che le cose stessero andando per me. A quel punto ero ancora in prestito, quindi che lui mostrasse ancora interesse per me, dicendomi cosa potevo migliorare era importante. Beh, poi detto da lui è tutta un'altra storia".

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