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Milan, Leao da solo: però non basta

AC Milan via Getty Images

Leggi il commento sulla prestazione dei rossoneri e del portoghese

Leao ha sedotto anche il Lecce dopo aver stregato il Napoli. I suoi squilli di tromba e in particolare i suoi strappi sono diventati la colonna sonora del Milan giunto, a sorpresa dei pronostici collettivi di tifosi e critici, alla semifinale italiana di Champions League. A Napoli Rafa attraversò mezzo Maradona zigzagando tra i birilli di Spalletti per poi servire Giroud solo soletto, con il Lecce ha capito presto l’antifona e ha deciso di fare tutto da solo, e cioè dribbling, corsa, preparazione e tiro. Come un anno prima il portoghese sembra rifiorito, dal punto di vista fisico, riuscendo tra l’altro in una specialità che pochi gli accreditano, il gol di testa. Pensate è a quota due da quando è sbarcato a Milanello. E tutti e due contro il Lecce, curiosamente: il primo nel 2020, il secondo ieri a San Siro. Pioli, tra l’altro, gli ha suggerito di provare più spesso a cercare l’area e l’esibizione in quota ma il giovanotto gradisce giocate diverse, palla a terra, tocchi con la suola e dribbling ripetuti. Da qui alle prossime sette sfide di campionato che restano fino al traguardo del 4 giugno, il Milan ha bisogno del miglior Leao ma anche della fattiva collaborazione del resto dell’artiglieria rossonera. 

Si ferma ancora Ibrahimovic

Ibrahimovic è nuovamente fermo ai box per un risentimento muscolare accusato durante il riscaldamento. Pioli avrebbe volentieri riservato un minuscolo spezzone allo svedese ma il polpaccio di Zlatan ha avuto un altro cedimento. C’è Giroud, naturalmente che alla sua bella età (36 anni) ha da pochi giorni rinnovato il contratto e giocato a Napoli con un dolore al tendine, segno oltre che di una resistenza speciale anche del logorio a cui la stagione l’ha sottoposto. In discussione allora è il rendimento degli altri esponenti del casato, a cominciare da Origi per poi passare a Rebic e a De Ketelaere, entrato anche ieri sera negli spiccioli finali senza lasciare alcuna traccia. Ancora meno è riuscito a fare Rebic che pure a Bologna diede qualche segnale incoraggiante. È vero: è stato poco servito. Da centravanti non ha l’abitudine a pestare quelle zolle, preferisce trovare libertà a sinistra. Ma la morale è una sola: senza i gol dei sodali di Leao, il Milan non potrà spiccare il volo per un motivo semplicissimo. Perché dopo la sfida con la Roma di sabato prossimo, ci sarà bisogno di molti ricambi in vista delle due semifinali con l’Inter che si svolgeranno lungo l’arco di 6 giorni appena. 

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