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Morata: "Il Milan ha bisogno di Leao. Real? Mi aspetto i fischi"

In un'intervista a The Athletic, l'attaccante spagnolo ha parlato del momento dei rossoneri e del suo ritorno al Bernabeu

Il Milan sta cercando faticosamente di tornare sulla retta via, dopo un inizio di stagione altalenante. Alvaro Morata è arrivato a Milano in estate ma è già un leader della squadra, in campo e fuori, come ha dimostrato anche in un'intervista a The Athletic: "Ora stiamo giocando in maniera più naturale, stiamo trovando i giusti automatismi. Abbiamo un nuovo allenatore e tanti nuovi giocatori, ma non c'è più tempo per adattarsi: siamo il Milan e dobbiamo puntare a vincere tutto". Non si pone limiti Morata, neanche in Europa: "Nel calcio non si sa mai cosa può succedere. L'anno scorso il Borussia Dortmund non stava andando benissimo in campionato, eppure è arrivato fino alla finale di Champions League ed è andato vicino alla vittoria. Questo è il bello della Champions". Lo spagnolo sottolinea anche l'importanza storica dei rossoneri: "Qui c'è un'aria diversa, come al Real Madrid. Ti guardi intorno e vedi tutti i giocatori che hanno vinto trofei con il Milan. Per me, il Milan ha sempre avuto un ruolo importante nella storia del calcio". Quando si passa a parlare del momento difficile di Leao, Morata non ha dubbi: "Rafa deve continuare così, ha talento, è solo una fase. Il suo momento arriverà e tornerà a farci vincere. Lui è il miglior giocatore della squadra e il Milan ha bisogno di lui".

Morata: "Abbiamo dimostrato quanto è forte la Spagna"

Quella di domani contro il Real Madrid non sarà una partita come le altre per Morata, che non nasconde l'amarezza per come viene trattato quando gioca in Spagna: "Al Bernabeu mi aspetto di essere fischiato, è normale. In estate ho dovuto leggere che non ero abbastanza bravo per essere capitano della Spagna, che la nazionale non era una buona squadra e che era impossibile per noi vincere gli Europei. Poi non solo li abbiamo vinti, ma Rodri ha anche ricevuto il Pallone d'Oro. Il nostro spirito di squadra ci ha reso i migliori, penso sia per questo motivo che abbiamo trionfato. Non è una vendetta, ma sono contento che abbiamo dimostrato a tutti quanti giocatori forti ci sono in Spagna". Una bella rivalsa dopo aver attraversato momenti difficili: "Ho passato molto tempo a combattere contro la mia mente e alla fine, quando non ce l'ho più fatta, ho chiesto aiuto. Non si deve raggiungere il limite per chiedere aiuto e curare questo problema. Dobbiamo essere pronti a passare dal paradiso all'inferno in una frazione di secondo".

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