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Allenatore Milan, il piano di Tare: Thiago Motta è libero, Mancini un'ipotesi. Ma spunta un terzo nome...

La società ufficializza l’arrivo del nuovo diesse: "Il club conosce la mia grande determinazione". L’ad Furlani: "Igli è la scelta giusta da cui ripartire"

MILANO - È ufficialmente cominciata l’era Igli Tare al Milan. Il club rossonero, attraverso un comunicato pubblicato nel tardo pomeriggio di ieri, ha annunciato di aver affidato il ruolo di direttore sportivo all’ex dirigente della Lazio, che arriva a Milano con un bagaglio di quindici anni d’esperienza come manager dei biancocelesti e sei trofei vinti. «Entrare a far parte di un club come il Milan è motivo di grande orgoglio e responsabilità», le prime parole dell’albanese, classe 1973, che ha firmato per due anni con opzione sul terzo anno. «Ringrazio la società per avermi affidato questo incarico. La società conosce la mia grande determinazione e la mia volontà di far bene mettendo tutta la mia esperienza al servizio di un grande Club che ha l'obiettivo assoluto di tornare a essere protagonista in Italia e in Europa». La missione, infatti, è riportare immediatamente il Diavolo in Europa dopo una stagione fallimentare, così la società si è affidato ad un direttore sportivo classico, rinunciando di fatto al “team di lavoro condiviso”, struttura societaria ideata ad hoc dopo l’addio di Maldini e Massara, ma che ha ottenuto scarsi risultati. 

Rilancio Milan, Furlani avrà l'ultima parola su qualsiasi decisione

La parola più gettonata al Milan è rilancio. Il club vuole rimediare agli errori fatti durante l’anno e lo ha annunciato pubblicamente con l’amministratore delegato Giorgio Furlani: «Siamo felici di accogliere Igli Tare nella famiglia rossonera. La scelta giusta da cui ripartire: competenza, determinazione e valori forti, unite a una solida conoscenza del calcio italiano e una visione internazionale, lo rendono la figura ideale per contribuire al rilancio del Club, attraverso lo sviluppo di un progetto sportivo ambizioso», ha dichiarato Furlani. L’operazione per portarlo a Milano è partita tre mesi fa, la trattativa ha subito alti e bassi, ma alla fine il Milan si è affidato all’albanese per ripartire. Tare, comunque, dovrà in ogni caso riportare a Furlani, che avrà l’ultima parola su qualsiasi decisione in tema di mercato e non solo.  

Milan, ipotesi Thiago Motta e Mancini

Una delle primissime mosse di Tare sarà quella di scegliere il prossimo allenatore. Una decisione che influenzerà il giudizio del tifoso sull’operato del nuovo Ds e per questo delicatissima. Con tanti tecnici che man mano stanno trovando la loro occupazione, il Milan sta ragionando su Thiago Motta, esonerato qualche mese fa dalla Juventus e disponibile a ritornare in sella. Per ora si tratta solamente di un’idea, un nome che comincia a circolare nella sede di via Aldo Rossi, non c’è stata ancora una chiamata ufficiale tra il nuovo ds e l’ex mister del Bologna ma qualcosa comincia a muoversi. Anche perché Tare aveva pensato a Motta ai tempi della Lazio prima di prendere Sarri. Tra le ipotesi c’è anche Marco Baroni se dovesse consumarsi la separazione dalla Lazio, in seguito ad un settimo posto che ha escluso i biancocelesti dalle coppe europee dell’anno prossimo. Roberto Mancini attende una chiamata convincente, mentre ci sono altri nomi di allenatori outsider che verranno presi in considerazione nelle prossime ore da Tare. La corsa contro il tempo è appena cominciata, il nuovo Ds si è messo subito al lavoro e presto avrà un incontro con Sergio Conceição per chiudere la pratica del portoghese e aprire un nuovo capitolo con un altro allenatore da lui scelto per rilanciare la squadra. 

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