Però sono volati circa cinque mesi, perché l'ultima volta di Zuniga in maglia azzurra è all'Emirates Stadium, per Arsenal-Napoli, guarda un po' appena qualche ora dopo l'annuncio del rinnovo «milionario». Dettagli d'una vicenda contorta, che ha attraversato l'estate, l'autunno e persino l'inverno e che promette «nuove stagioni»: perché Zuniga diviene l'elemento centrale del mercato del luglio scorso, danza sull'asse tra la Torino (bianconera) e il san Paolo, sta per essere ceduto (scambio con Matri), un po' si nega ed un po' si concede, poi quando il «caso» è esploso ed il braccio di ferro è avviato, sceglie: durante l'amichevole con il Galatasaray, concede un personalissimo show, segnando e poi esultando a modo suo, cioè accompagnando il coro del san Paolo del «chi non salta juventino è». Due mesi per rinnovare con il Napoli (fino al 2018), altri cinque circa per eclissarsi: però c'è un Mondiale in vista, qualcosa dovrà pur succedere.
Però sono volati circa cinque mesi, perché l'ultima volta di Zuniga in maglia azzurra è all'Emirates Stadium, per Arsenal-Napoli, guarda un po' appena qualche ora dopo l'annuncio del rinnovo «milionario». Dettagli d'una vicenda contorta, che ha attraversato l'estate, l'autunno e persino l'inverno e che promette «nuove stagioni»: perché Zuniga diviene l'elemento centrale del mercato del luglio scorso, danza sull'asse tra la Torino (bianconera) e il san Paolo, sta per essere ceduto (scambio con Matri), un po' si nega ed un po' si concede, poi quando il «caso» è esploso ed il braccio di ferro è avviato, sceglie: durante l'amichevole con il Galatasaray, concede un personalissimo show, segnando e poi esultando a modo suo, cioè accompagnando il coro del san Paolo del «chi non salta juventino è». Due mesi per rinnovare con il Napoli (fino al 2018), altri cinque circa per eclissarsi: però c'è un Mondiale in vista, qualcosa dovrà pur succedere.