NAPOLI - Autorizzato a trattare, autorizzato a sognare. Azzurre più che mai, le ultime ventiquattro ore della vita di Manolo Gabbiadini. Azzurre come il Napoli, dopo il placet chiesto e ottenuto alla Samp di sedersi al tavolo dei negoziati e soprattutto dopo la riunione andata in scena ieri a Roma tra il suo manager e Aurelio De Laurentiis in persona: scendono in campo i big, non può mica essere una chiacchierata qualsiasi. I dettagli: due ore di colloquio, il presidente da un lato, l’agente Silvio Pagliari dall’altro e in mezzo un accordo di quattro anni e mezzo sempre più vicino. Le parti nicchiano, fanno melina e definisco “interlocutorio” l’incontro, però alla fine è l’ottimismo a regnare sovrano: manca davvero poco al primo acquisto italiano dell’era Benitez.

IL FUTURO -. E allora, le grandi manovre. Quelle che il Napoli ha cominciato a imbastire da un po’ e che ieri, con il faccia a faccia negli uffici della Filmauro orchestrato da De Laurentiis, sono entrate più che mai nel vivo. Gabbiadini, ieri in campo e a segno in Coppa Italia, è un investimento. E’ la lungimiranza, il futuro che parte dalle potenzialità importanti di un giocatore di 23 anni capace di ricoprire un po’ tutti i ruoli dell’attacco. Il club azzurro, a dire il vero, lo aveva puntato da tempo, ma in estate le difficoltà erano tutte nell’etichetta appiccicata sul fascicolo di Manolo: incedibile. In pochi mesi, però, la storia è cambiata, e così, dopo aver raggiunto un accordo di massima con la Juve e la Samp sulla base di 11 milioni di euro più bonus, e dopo aver registrato la disponibilità del giocatore, ieri il suo manager s’è presentato alla Filmauro. Al quartier generale. Forte dell’ok della Sampdoria.

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