NAPOLI - Ecco, facciamo così: ed alla fine, all’unanimità, hanno deciso di andarsene in ritiro. Stavolta non è stato come alla vigilia della sfida con il Wolfsburg, quando si arrivò alla votazione interna, e si dovette telefonare a De Laurentiis per fargli fare un passo indietro. Stavolta il passo verso Castelvolturno lo fa la squadra, che chiacchiera all’alba di quello che è veramente un nuovo giorno, perché stavolta c’è in palio «la finale» con la Lazio per il terzo posto e sceglie di assecondare quella ch’è diventata una sorta di cultura nostrana: andare in ritiro, a scanso di equivoci, per dimostrare che ognuno vuol fare la propria parte, anche attraverso metodi e sistemi che non appartengono alle proprie abitudini. Da venerdì, il Napoli si rinchiude a Castelvolturno, penserà alla Lazio e a come utilizzare questi novanta minuti nei quali non ha alternative: se vuole la Champions (i preliminari), deve vincere. Non conta altro: un solo risultato su tre, ma anche un solo gol (senza prenderne, ovviamente). Ecco: hanno fatto così.