ROMA - L’anno si chiude con i gol di Higuain e tutti sono lì a fare i conti: se ne ha fatti così tanti dopo diciassette giornate, a quanti potrà arrivare a fine campionato? Insomma, tutti sono convinti, o si sono convinti, che Higuain è sicuramente il miglior attaccante del campionato e - secondo noi - anche il miglior centravanti del mondo in questo momento. In una classifica in cui spiccano nomi straordinari. Però considerare, giudicare, Higuain dai gol che riesce a segnare, paradossalmente è anche un limite. Un limite, sì.
FENOMENO PIPITA - Perché Higuain, a differenza di tanti altri colleghi, del presente e del passato, è un attaccante che sarebbe riduttivo raccontare soltanto per i gol che riesce a segnare. Higuain non è soltanto uno splendido, inimitabile, terminale ma è anche un formidabile trampolino di lancio. Lui è uno che apre gli spazi, che si concede ai compagni, che serve l’assist al punto giusto nel momento giusto. Ancora si sprecano i paragoni con Cavani: meglio lui o il pipita? La differenza è proprio lì. Cavani era uno che si mangiava l’area, costringendo gli altri a starne alla larga. Higuain è uno che, con grande generosità, si offre anche agli altri. Insomma, Higuain è davvero l’immagine del centravanti completo, dell’attaccante completo: una qualità che si traduce anche nel modo di segnare. Higuain segna, indifferentemente, di testa, di piede, da rapinatore d’area o al termine di una corsa di trenta metri, di classe e di potenza. Ecco, se ci pensate è proprio questa la differenza tra lui e tutti gli altri. Ti dicono che Higuain ha segnato due gol. E se non li hai visti, non puoi immaginarli. Perché può aver fatto gol in tutti i modi. E questo può farlo soltanto un fuoriclasse.