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Napoli, vola Insigne: ora tocca a te

LaPresse

Dopo un avvio di stagione poco scintillante, a Palermo e a Kiev in Champions due grandi occasioni di riscatto

NAPOLI - Leo, Neymar e Lorenzo: anche il Napoli ha il suo uomo d'oro. L'Insigne biondo, come Messi e l'olimpionico paulista. Insigne che però, in questo momento, è un po' meno scintillante del solito: cose che capitano, l'appetito vien mangiando e la migliore condizione lavorando. In serenità, totale. E d'accordo, il primo giro di convocazioni di Ventura non è stato il massimo per lui, escluso dopo il buon Europeo che ha chiuso l'era Conte, e se vogliamo neanche il primo scorcio di campionato: ora, però, è il momento della rincorsa. E' il momento di presentarsi a modo suo a Palermo e a Kiev, in Champions: il Napoli non può davvero fare a meno di Insigne il biondo. Oro puro. [...]

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POCHI MINUTI - Il patrimonio tecnico di Lorenzino è di estrema qualità, per carità, però l'avvio di stagione, dicevamo, non è stato il massimo della vita: sostituito a Pescara da Mertens, eroe della partita con la doppietta della rimonta, e poi in panchina con il Milan ad applaudire ancora le giocate del belga, protagonista bis anche al San Paolo. E lui? Beh, in totale sono stati 66 i minuti collezionati finora: 53 all'esordio stagionale e poi 13 con i rossoneri. Giusto il tempo di mettere in mezzo la palla che, tra una carambola e un fallo di mano di Romagnoli, ha permesso a Callejon di realizzare la doppietta personale e il definitivo 4-2.

VAI LORENZO - E ora? Beh, dopo l'esclusione di Ventura, che ha deciso di non convocare Insigne per l'amichevole con la Francia e la gara di qualificazione mondiale di ieri con Israele, è tempo di riprendersi il Napoli. Di rimettersi al pari con i compagni, anzi con il collega dell'eterno ballottaggio: è sin dai tempi di Rafa che va avanti la sfida in famiglia con Mertens, ma soprattutto con Sarri il titolare è sempre stato considerato Lorenzo. Dopo la partenza sprint del belga, però, le gerarchie ora sembrano essere quantomeno in discussione: bisogna sudare, in questo Napoli pieno zeppo di alternative. Bisogna sgobbare, correre e non abbassare mai la guardia. Neanche per un istante.

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