Corriere dello Sport

Rendi la tua esperienza speciale

Home

Calcio

Formula 1

Moto

Motori

Basket

Tennis

Altri Sport

Stadio

Foto

Video

Corriere dello Sport

LIVE

Hamsik esclusivo: «Napoli, con Ancelotti sono rinato»

Il rapporto con Sarri, la Cina, il nuovo Napoli: Marek dice tutto

ROMA - E’ successo tutto eppure non è cambiato (quasi) niente, perché la Storia non può sfilare via dalle dita, come granelli di sabbia: eppure poteva capitare, se ne sarebbero volate via 501 partite, 120 gol, la cresta, i tatuaggi, mica la memoria, i record e tutto che dal 2007 s’è evoluto. A Marek Hamsik mancava semplicemente quest’ultimo passaggio, «se vogliamo che rimanga tutto com’è, bisogna che cambi tutto»: in realtà è virtualmente salpato (o decollato) verso la Cina, poi è persino tornato, in ques’estate emotivamente strana, diversa, perché i monumenti, si sa, sembrano immobili e devono rimanere per l’eternità inchiodati al loro posto. Hamsik è uscito dagli equivoci e dal banalismo di frontiera, non ha nascosto che c’è stata questa umanissima tentazione di vedere l’effetto che fa ritrovarsi tra i Paperon de’ Paperoni del calcio andandosene a scoprire un football diverso e godendosi quella doccia di danaro che gli sarebbe piovuta addosso a cascata: trentasei milioni - uno sopra l’altro in appena tre anni - possono indurre a vacillare pure il più filantropo tra gli esseri umani, e lusingano e stordiscono e a volte finiscono per alterare.  [...]

E allora, direbbe Vasco Rossi, e siamo ancora qua, Hamsik.
«Per ricominciare da dove avevamo finito, per continuare questa Storia».

Se n’era andato ormai: cosa l’aveva spinto verso la Cina?
«Diciamo la possibilità di sistemare definitivamente la famiglia».

Le prossime future, venti-trenta generazioni...
«Diciamo le prossime generazioni, ha ragione. Ma anche la curiosità di conoscere un nuovo mondo: rimasi incuriosito, per quel poco che vedemmo quando andammo a giocare la finale di Supercoppa nel 2012...».

E poi cosa è successo?
«Avevo già dato una indicazione: se entro la data del ritiro non fosse successo, non ci sarebbero state più altre possibilità. La scadenza era il 9 luglio. E comunque non era la prima volta, questa, in cui nasceva una possibilità del genere».

Ah sì, siamo alle rivelazioni.
«Due anni fa, dopo l’Europeo, arrivò un segnale preciso e netto e io dissi di no, subito, troncando ogni possibilità».

Ma precisamente come è andata?
«Verso maggio viene fuori questa possibilità e io ne parlai immediatamente con De Laurentiis. Ho con lui un rapporto speciale e diretto, penso che sia noto, e non potevo che informarlo».

La sua reazione?
«Ma ndo’ ...vai, questa è casa tua»

Corriere dello Sport in abbonamento

Insieme per passione, scegli come

Abbonati all'edizione digitale del giornale. Partite, storie, approfondimenti, interviste, commenti, rubriche, classifiche, tabellini, formazioni, anteprime.

Sempre con te, come vuoi